ASIA/GIAPPONE - A Nagasaki il 24 novembre 2008 la Beatificazione dei 188 martiri giapponesi, presieduta dal Card. Saraiva Martins

martedì, 9 ottobre 2007

Tokyo (Agenzia Fides) - Esulta la Chiesa giapponese perchè il “gran giorno” si avvicina, è stata comunicata ufficialmente la data per la Beatificazione di 188 martiri giapponesi: si terrà a Nagasaki il 24 novembre 2008. A rappresentare il Santo Padre Benedetto XVI, nella prima celebrazione di Beatificazione che si svolge in Giappone, sarà il Cardinale Josè Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Giappone, p. Manyo Maeda, ha letto e diffuso un messaggio dell’Arcivescovo di Tokyo, Mons. Takeo Okada, Presidente dell’Episcopato nipponico, che afferma: “Spero che sappiamo serbare nel cuore l’autentico significato del tesoro che i nostri predecessori nella fede ci hanno consegnato”.
Mons. Mitsuaki Takami, Presidente della Comitato incaricato di organizzare la celebrazione, ha ringraziato quanti si sono adoperati in passato e lo faranno nelle prossime settimane per il buon svolgimento dell’evento, a cui si attendono oltre 20mila fedeli. I Vescovi hanno sottolineato quanto l’esempio dei martiri sia prezioso oggi, in tempi in cui spesso sono in pericolo la libertà di religione e si attenta alla condizione della famiglia. Essi sono morti per difendere il loro diritto di professare liberamente la religione cristiana, opponendo una resistenza non violenta ai loro persecutori. “Non erano attivisti per i diritti umani o militati politici, che gridavano contro il regime. Erano solo persone di profonda e genuina fede, che hanno sacrificato la loro vita per quello in cui credevano. Essi danno a tutti noi molto da pensare”, sottolineano Vescovi giapponesi.
Dei 188 martiri, uccisi nel XVII secolo, 183 erano laici; vi sono poi cinque sacerdoti, fra i quali il Gesuita Petro Kibe. La Causa per la loro Beatificazione, iniziata negli anni ’80, si è conclusa il 1° giugno 2007 con l’approvazione della Congregazione per le Cause dei Santi e la firma di Papa Benedetto XVI.
I cattolici giapponesi sostengono che gli esempi dei martiri sono un incoraggiamento per tutti i cristiani nel paese del Sol Levante, dove i cattolici sono una minoranza (450mila fedeli locali e 550mila immigrati, su 127 milioni di abitanti). Fra i martiri del Giappone riconosciuti dalla Chiesa vi sono già Paolo Miki e i suoi compagni, Grazia Hosawaka, Ludovico Ibaragi, Michael Kozaki e Takayam Ukon. (PA) (Agenzia Fides 9/10/2007 righe 29 parole 292)


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