AFRICA - I Paesi africani sempre più consapevoli dello stretto rapporto tra i traffici di droga, di armi, di esseri umani e il terrorismo

mercoledì, 3 ottobre 2007

Algeri (Agenzia Fides)-Il traffico di droga in Africa occidentale è collegato al terrorismo e ad altre attività illecite. È quanto emerge da una serie di rapporti emanati da diversi organismi internazionali come l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC).
I governi africani stanno prendendo coscienza di questa realtà e stanno adottando delle misure per affrontare il problema. Uno dei nodi da risolvere è mettere sotto controllo la fascia che delimita gli Stati dell’Africa occidentale da quelli dell’Africa settentrionale. Si tratta di una vastissima area desertica utilizzata dai trafficanti di armi, di droga e di immigrati clandestini, dove sono attivi alcuni gruppi di guerriglia e di terroristi. Le reti criminali che operano in questa area “estremamente ben organizzate e finanziate, non solo sostengono il terrorismo ma sono attive anche nel traffico di armi a partire dai Paesi che sono appena usciti dalla guerra. Fanno anche traffici di cocaina, un’attività a sua volta legata al trasferimento di immigrati clandestini” ha detto Amado Philip de Andres, Direttore Aggiunto dell’UNODC al giornale algerino “La Tribune” che ha dedicato un ampio servizio alla questione dei traffici attraverso l’Africa occidentale e il Maghreb. L’Algeria infatti è preoccupata per le attività di Al Qaida nel Maghreb Islamico, la formazione nata dal Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento algerino, che si propone non solo di rovesciare il governo algerino ma di destabilizzare l’area compresa tra l’Africa settentrionale e quella occidentale.
La crescente ondata migratoria dall’Africa occidentale per il nord Africa nasconde, oltre al dramma di popolazioni in cerca di un futuro migliore, altri disegni criminali. I trafficanti infatti chiedono 14mila euro per un “biglietto” per l’opulenta Europa. La maggior parte dei migranti clandestini non dispone di una somma simile e accetta quindi di trasportare un carico di droga. Spesso però il viaggio si interrompe con una tragica fine: oltre 500 persone sono morte nel tentativo di raggiungere le Canarie, secondo i dati ufficiali del governo spagnolo. Si tratta di un flusso migratorio destinato ad aumentare. La popolazione attuale dell’Africa occidentale infatti, conta 290 milioni di persone; saranno 430 milioni nel 2025. Il 45% della popolazione locale ha meno di 15 anni ed è nata nelle bidonville delle città, dove spesso si è perso il senso dei valori tradizionali e i legami tradizionali di solidarietà. Questi giovani possono quindi diventare facili prede della criminalità comune e organizzata così come dell’estremismo.
La presenza di organizzazioni criminali ed estremiste è ormai una realtà consolidata. Le organizzazioni mafiose nigeriane sono inserite a pieno titolo nel traffico mondiale di droga e operano in tutto il mondo (di recente sono stati arrestati trafficanti nigeriani persino in Cina). Al Qaida nel Maghreb Islamico è attiva nei traffici di sigarette e nelle estorsioni in Mali, Mauritania e Niger. Vi sono inoltre gruppi criminali colombiani in Guinea Bissau e in altri Paesi dell’area. Oltre al traffico di cocaina queste organizzazioni sono dedite al contrabbando di farmaci contraffatti, come il Viagra, prodotti in laboratori clandestini nigeriani e ivoriani.
La risposta a questa minacce deve passare per la collaborazione tra gli Stati interessati. A settembre a Ouagadougou (Burkina Faso) si è tenuta l’ottava riunione degli organismi antidroga dei Paesi della CEDEAO (Comunità Economica dell’Africa occidentale). Un’altra struttura importante è il Gruppo Intergovernativo contro il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo nell’Africa Occidentale (GIABA). L’Unione Europea ha attivato di recente in Portogallo un centro di controllo dei traffici di droga che passano per l’Atlantico e il Mediterraneo. Una struttura che intende coordinarsi con i Paesi della CEDEAO. (L.M.) (Agenzia Fides 3/10/2007 righe 45 parole 620)


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