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Seul (Agenzia Fides) - La sensibilizzazione operata dalla Chiesa cattolica, da altre comunità religiose, da associazioni civili, dai mass-media sull’opinione pubblica sta dando alcuni risultati: per quanto riguarda la pena capitale, infatti, la Corea diverrà un paese definito “abolizionista di fatto” in quanto, allo scadere del 2007, se non vi saranno esecuzioni, avrà evitato di ricorrere alla pena di morte da 10 anni. Nell’ordinamento legislativo la pena capitale è ancora prevista, ma la mancata applicazione della legge e il ricorso all’ergastolo per i crimini più gravi sono un primo passo verso una moratoria ufficiale e una abolizione della pena di morte.
E’ quanto hanno osservato le organizzazioni per i diritti civili che da anni si battono per l’abrogazione della pena capitale in Corea. Anche la Commissione per l’Abolizione della pena capitale, in seno alla Conferenza Episcopale, ha deciso di organizzare una serie di eventi e una speciale campagna per festeggiare i dieci anni senza uccisioni di stato, che cadranno il 30 dicembre 2007. In particolare, in occasione della Giornata Mondiale contro la Pena di Morte, il 10 ottobre prossimo, la Commissione organizzerà una manifestazione per proclamare la Corea “paese abolizionista di fatto”, in collaborazione con tutti i movimenti e le associazioni che difendono i diritti umani, il diritto alla vita e dunque chiedono l’eliminazione della pena capitale dall’ordinamento giuridico coreano.
Altro appuntamento per sensibilizzare sarà il 30 novembre, proclamato dalla Coalizione Mondiale contro la pena di morte “Giornata delle Città contro la pena di morte”, in cui diverse capitali del mondo illumineranno i loro monumenti più importanti. Sono previsti inoltre speciali incontri di preghiera ed eventi culturali come seminari e convegni in tutta la Corea. (PA) (Agenzia Fides 11/9/2007 righe 25 parole 259)
