ASIA/COREA - La Chiesa coreana punta sulle Comunità Ecclesiali di Base per una autentica evangelizzazione

giovedì, 5 luglio 2007

Daejeon (Agenzia Fides) - La Conferenza Nazionale per le Comunità Ecclesiali di Base (BECs) della Chiesa Coreana ha tenuto due cicli di incontri, dal 22 al 27 giugno, presso il Centro Formativo “S. J. Hasang” della Diocesi di Daejeon, sul tema “Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1Cor 10,17). Circa 300 rappresentanti di 15 diocesi hanno partecipato al Simposio, dove hanno ascoltato le lezioni di introduzione e conoscenza delle Comunità Ecclesiali di Base e hanno sperimentato i relativi programmi.
In una conferenza sul tema “Per una conoscenza approfondita del BECs e dei suoi corsi di preparazione”, don Augustine Seo Chun-bae, della parrocchia di Guri nella Diocesi di Uijeongbu, ha trattato quattro argomenti introduttivi: gioia per quello che prova un cattolico quando incontra il BECs per la prima volta; dubbi che sorgono quando scompare questa prima sensazione; riconoscimento del BECs; sviluppo comportamentale.
Don Seo ha dichiarato che il BECs è un modus vivendi sia della Chiesa, per un’autentica evangelizzazione, sia del Popolo di Dio, per prepararsi a vedere il Regno. Ha ribadito che con il susseguirsi dei corsi, il BECs dovrebbe acquisire e valorizzare le proprie caratteristiche, incentrandosi sulla crescita spirituale affinché la fede possa disporsi ad affrontare i conflitti interiori e a rafforzare la propria dimensione spirituale.
Successivamente, in una presentazione sul “Movimento e la Pratica del BECs”, don Paul Ryu Seung-gi ha presentato l’esperienza della parrocchia di S. Paul Jeong Hasang, nell’Arcidiocesi di Daegu, riguardante i metodi di incontro del BECs. Egli ha inoltre dichiarato che il BECs è fondamentale per coloro che tendono a perseguire la ricchezza materiale e ad ignorare gli aspetti spirituali della vita.
Nel simposio è stata anche offerta l’opportunità ai partecipanti di sperimentare i vari programmi del BECs e di trovare le modalità di utilizzo dei corsi più idonee a livello delle diocesi, dei decanati e delle parrocchie. Inoltre è stato sottolineato che lo spirito e gli insegnamenti del Concilio Vaticano II possono essere messi in pratica attraverso il reale coinvolgimento del BECs. (K.P.) (Agenzia Fides 5/7/2007; righe 27, parole 349)


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