AMERICA/ARGENTINA - “Né politici, né legislatori, né autorità devono pretendere che i medici comincino a praticare aborti e ad uccidere persone piccole, deboli ed indifese”: dichiarazione del Consorzio dei Medici Cattolici

giovedì, 5 luglio 2007

Buenos Aires (Agenzia Fides,) - "Sempre - e senza eccezione alcuna - l'aborto diretto è l'omicidio di una persona umana" ricorda il Consorzio dei Medici Cattolici di Buenos Aires in un comunicato emesso di fronte ai tentativi delle autorità di salute pubblica di permettere l'aborto in tutti i casi di violenza. Ricordano che "il diritto naturale ci insegna inequivocabilmente che la vita è il primo diritto umano e che nessuno deve disporre di essa". Perciò né i politici, né i legislatori, né le autorità “devono pretendere che i medici, che per vocazione, professione e tradizione ippocratica hanno giurato di difendere la salute e la vita, incomincino a praticare aborti e ad uccidere persone piccole, deboli ed indifese”. Inoltre i Medici Cattolici considerano che "permettere l'aborto o ampliarlo, come si vuole fare ora, è aggravare il problema e permettere liberamente l'omicidio di bambini piccoli, proprio perchè esseri piccoli e deboli." Inoltre reclamano il diritto all'obiezione di coscienza, che il medico “deve potere esercitare in ogni procedimento medico che sia presentato al professionista durante la sua vita". Per tutto ciò, il Consorzio dei Medici Cattolici "esorta i politici, i legislatori e le autorità a difendere la vita e la salute di tutti i cittadini, siano vecchi, adulti, giovani o bambini appena concepiti nel seno delle loro madri". (RG) (Agenzia Fides 5/7/2007; righe 14, parole 221)


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