AFRICA - Non solo la tratta di esseri umani, ma anche il traffico di droga: l’Africa occidentale è preda della criminalità transnazionale

sabato, 12 maggio 2007

Madrid (Agenzia Fides)- Un flusso costante di cocaina dall’America Latina all’Europa passando dall’Africa dell’ovest. È questa la radiografia che emerge dalla Conferenza internazionale sul traffico di stupefacenti in corso a Madrid, organizzata dai governi di Stati Uniti e Spagna. Il fenomeno è dovuto da una parte alla crescente domanda di cocaina da parte dei cittadini europei (e una corrispondente diminuzione della domanda statunitense), dall’altra, alle carenze delle forze di polizia africane, che permettono ai narcotrafficanti di creare nell’Africa occidentale veri e propri “porti franchi” per le proprie attività criminali.
Coma ha sottolineato la direttrice della DEA (la polizia antidroga statunitense) il cambio di rotta è testimoniato anche dal fatto che l’Euro (grazie pure al taglio da 500 Euro) ha sostituito il dollaro come moneta utilizzata dai trafficanti di cocaina. Si assiste a una progressiva integrazione tra i cartelli della droga latinoamericani e le organizzazioni criminali africane, specie nigeriane, che si sono spartite la logistica del narcotraffico. La crescente disponibilità di sostanze stupefacenti ha creato inoltre un mercato locale. La maggior parte della droga che giunge in Africa occidentale viene inviata in Europa, ma una quota crescente è ormai consumata localmente. Altri mercati di sbocco sono il Sudafrica e i Paesi del Medio Oriente. La posizione dell’Africa permette infatti di gestire più rotte contemporaneamente, al riparo dall’azione di contrasto delle forze di polizia. Oltre alla cocaina, si è notata una crescente disponibilità di eroina e droghe sintetiche provenienti dall’Asia. Una conferma della dimensione globale raggiunta dalle organizzazioni criminali africane è l’arresto di alcuni trafficanti di droga nigeriani a Kabul, in Afghanistan, Paese che produce il 90% dell’eroina mondiale.
In Africa si assiste a sequestri di quantità enormi di stupefacente come quello di 600 chili di cocaina, all’inizio del mese, in Mauritania. In Africa occidentale la piaga della droga si aggiunge quindi a quella della tratta di esseri umani (vedi Fides 11 maggio 2007). Anche i Ministri degli Interni del cosiddetto G6 (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Polonia), riuniti in questi giorni a Venezia, hanno lanciato l’allarme sui traffici di droga che transitano dall’Africa e hanno deciso di aumentare gli aiuti alle forze di polizia della regione. (L.M.) (Agenzia Fides 12/5/2007 righe 32 parole 385)


Condividi: