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Manila (Agenzia Fides) - Esercito e polizia sono mobilitati nelle Filippine in vista delle elezioni del 14 maggio prossimo, quando il popolo di 45 milioni di votanti sarà chiamato a eleggere la Camera dei Rappresentanti (230 membri), il Senato (12 membri) e numerose amministrazioni locali. La mobilitazione generale è stata voluta dalla Presidente Gloria Arroyo, data la crescita della violenza pre-elettorale che ha visto già 30 persone uccise dall’inizio della campagna elettorale, intrapresa nel febbraio scorso. Inoltre la Presidente ha chiesto alla magistratura di compiere indagini accurate sui casi di violenza già verificatisi, che possono fungere da intimidazioni verso le forze politiche e verso alcuni candidati. Dopo il dispiegamento delle forze militari, le strade delle principali città sono disseminate di posti di blocco, che intendono impedire soprattutto la circolazione illegale di armi.
Il Capo della Polizia, Oscar Calderon, ha sottolineato che la violenza di matrice politica ha raggiunto “un tasso di frequenza allarmante”, annunciando misure di prevenzione. Anche la Chiesa è intervenuta in questo delicato passaggio della vita nazionale, chiedendo, in una Lettera pastorale diramata dalla Conferenza Episcopale, che le elezioni si svolgano in un clima di “onestà e pace”. I Vescovi hanno invitato i fedeli a pregare intensamente in una novena dal 5 al 14 maggio per “ascoltare la guida di Dio e fare in modo che le elezioni siano pulite, pacifiche e soprattutto rappresentative della vera volontà del popolo”.
La Chiesa invita i fedeli a discernere e votare persone guidate da una coscienza retta e ben formata, attenta ai problemi del bene comune, che vivono secondo principi morali, rispettosi della natura, pronte a sacrificare l’interesse personale o di partito per cercare l’unità, la pace e lo sviluppo integrale del paese e della popolazione. (PA) (Agenzia Fides 2/5/2007 Righe: 26 Parole: 264)
