AFRICA/CONGO RD - Sono oltre 100 le vittime degli scontri tra gli uomini del Presidente Kabila e quelli del leader dell’opposizione Bemba. I Vescovi invitano alla calma

lunedì, 26 marzo 2007

Kinshasa (Agenzia Fides)- Qual è il futuro della democrazia nella Repubblica Democratica del Congo? È questa la domanda che si pongono gli osservatori internazionali e la stessa popolazione congolese dopo i due giorni di scontri (22-23 marzo) tra i militari regolari e la guardia pretoriana dell’ex Vicepresidente Jean-Pierra Bemba (vedi Fides 23 marzo 2007). Nelle sparatorie, che hanno visto l’impiego anche di armi pesanti, sono rimaste uccise 120 persone, militari ma anche civili.
Bemba, che è ricercato dalle autorità congolesi per “alto tradimento”, è ancora rifugiato nell’ambasciata del Sudafrica a Kinshasa. In città la situazione è tornata calma e le attività economiche sono riprese.
Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kisangani e Presidente della Conferenza Episcopale congolese, ha invitato alla calma e al rispetto delle legalità democratica.
Gli osservatori politici locali esprimono preoccupazione per il futuro del processo democratico congolese e sulla tenuta della processo di pace. Bemba era stato sconfitto dal Presidente Kabila, nelle elezioni presidenziali dello scorso anno (vedi Fides 31 ottobre e 16 novembre 2006). Già a capo di un movimento di guerriglia che ha combattuto contro l’esercito di Kabila nella guerra civile congolese del 1998-2003, Bemba aveva aderito agli accordi di pace del 2003, ed era diventato uno dei Vicepresidenti nel governo di transizione guidato da Kabila, che aveva il compito di preparare le elezioni politiche e presidenziali.
Durante questo periodo, Bemba ha mantenuto a sua disposizione un consistente corpo di guardia formato da appartenenti al suo disciolto movimento di guerriglia. Già nell’agosto 2006, si erano verificati gravi scontri a Kinshasa tra gli uomini di Bemba e i militari regolari che avevano provocato diversi morti e feriti (vedi Fides 28 agosto 2006). Dopo la sconfitta elettorale la maggior parte dei membri della guardia pretoriana di Bemba dovevano essere integrati nell’esercito congolese. Bemba, che è senatore ed è considerato l’esponente più in vista dell’opposizione, ha però affermato di aver ancora bisogno dei propri uomini perché si sente minacciato.
Bemba è molto popolare nell’ovest della Repubblica Democratica del Congo (dove tra l’altro si trova la capitale, Kinshasa), mentre il Presidente Kabila ha raccolto diversi consensi nell’est del Paese. Si è quindi creata una polarizzazione a livello politico che rischia di aver conseguenze anche nelle diverse province. Gli ultimi scontri sono anche un campanello di allarme sull’efficacia del processo di integrazione dell’esercito congolese. In teoria tutti i gruppi armati irregolari devono essere sciolti e i loro uomini devono confluire nell’esercito regolare. In pratica, a Kinshasa si sono scontrati i membri di due guardie pretoriane: la Guardia Repubblica, corpo dell’esercito, formato dai fedelissimi del Presidente Kabila, e gli uomini di Bemba, molti dei quali ex appartenenti alla famigerata Divisione Speciale Presidenziale dell’ex dittatore Mobutu (Bemba imparentato con la famiglia di Mobutu, morto 10 anni fa). (L.M.) (Agenzia Fides 26/3/2007 righe 40 parole 487)


Condividi: