EUROPA/ITALIA - Informare e sensibilizzare la comunità, sostenere i malati e i programmi di controllo e ricerca, raccogliere fondi: “Stop alla tubercolosi”, il 24 marzo si celebra la Giornata Mondiale

mercoledì, 21 marzo 2007

Roma (Agenzia Fides) - Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno 9 milioni di persone si ammalano di tubercolosi (TB) e oltre 1,8 milioni ne muoiono. Nonostante esistano da oltre cinquanta anni farmaci efficaci per la cura, il numero dei nuovi casi nel mondo è in costante aumento (+1% all’anno).
Circa l’80% dei casi è concentrato in soli 22 Paesi. Due terzi sono in Asia e oltre un quarto in Africa. I rimanenti sono divisi nel resto del mondo, dove si registrano anche i più alti tassi di tubercolosi resistente e multiresistente (MDR e XDR-TB, i casi definiti “estremamente resistenti”), concentrati soprattutto nell’Europa dell’Est. Tra i 22 Paesi prioritari, la Russia si colloca ai primi posti come numero di casi.
La presenza della tbc resistente ai due farmaci più efficaci di prima scelta (isoniazide e rifampicina), è stata riscontrata con certezza in 102 dei 109 Paesi sotto sorveglianza da parte dell’OMS. I casi XDR sono stati osservati in una ventina di Paesi, Italia compresa, dove ogni anno se ne registrano circa 6.000 nuovi, oltre a quelli di TB/HIV e di forme resistenti agli antibiotici.
Se i Paesi in via di sviluppo sono di gran lunga i più colpiti dalla malattia insieme ai Paesi dell'ex Unione Sovietica, recentemente la forma super-resistente della tubercolosi è comparsa in Sudafrica e in Canada, mentre in Spagna si sono registrati 80 casi fra il 1991 e il 1998, tutti in persone colpite dal virus HIV e quindi dalle difese immunitarie più fragili.
La tbc super-resistente, compare quando la malattia non viene curata bene. Se i farmaci non vengono presi regolarmente, infatti, possono comparire forme multiresistenti dell’infezione, quelle cioè che non reagiscono nemmeno ai farmaci di seconda linea e che sono ad alto rischio di mortalità. Basti pensare che delle 8 persone colpite dalla malattia in Italia negli ultimi 3 anni, 4 sono decedute.
Gli esperti ritengono che curare scrupolosamente la tubercolosi sia il primo passo per evitare la comparsa delle forme resistenti. Nel terzo Millennio, infatti, è intollerabile che si muoia ancora a causa della tubercolosi, e a fronte di ciò, l’OMS ha promosso da oltre un decennio la strategia DOTS composta da 5 elementi: il supporto normativo, organizzativo e finanziario dei governi ai programmi di controllo; la diagnosi batteriologica assicurata da una rete di laboratori di alta qualità; l’utilizzo di regimi terapeutici standardizzati somministrati sotto diretta supervisione del personale sanitario; la messa in opera di un sistema efficace di approvvigionamento dei farmaci di prima e seconda linea; l’attivazione di un sistema di monitoraggio del programma di controllo in ogni Paese con valutazione del suo impatto. A tutt’oggi, 183 Paesi al mondo hanno adottato la strategia DOTS e più di 22 milioni di pazienti TB ne hanno potuto beneficiare a partire dal 1995.
A completamento di questi 5 elementi, l’OMS ha sviluppato una nuova strategia che include 5 nuove componenti: il controllo della co-infezione TB/HIV e delle forme di MDR e XDR-TB; il rinforzo dei sistemi sanitari nei Paesi ad alto rischio infettivo; il coinvolgimento negli stessi Paesi di tutti gli operatori sanitari, inclusi quelli privati; il coinvolgimento delle comunità e della società civili tutte; la promozione della ricerca di nuovi strumenti di diagnosi e terapia.
Per raggiungere gli obiettivi della nuova strategia, OMS e STOP TB Partnership hanno sviluppato un Piano Globale per il periodo 2006-2015. Il Piano prevede, nel prossimo decennio 50 milioni di pazienti trattati e la prevenzione di 14 milioni di morti per TB. La regione dove si concentreranno maggiormente gli sforzi sarà l’Africa. (AP) (21/3/2007 Agenzia Fides; Righe:46; Parole:613)


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