AFRICA/MAURITANIA - Con le elezioni presidenziali di domenica si conclude il processo per il ritorno della democrazia

venerdì, 9 marzo 2007

Nouackhott (Agenzia Fides)- La Mauritania al voto domenica 11 marzo, per il primo turno delle elezioni presidenziali a due anni dal golpe incruento dell’agosto 2005 che rovesciò il Presidente Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya.
Da allora il Paese è governato da una giunta militare che ha comunque sempre sostenuto di volere indire nuove elezioni dopo lo svolgimento di un referendum sulla Costituzione e l’adozione di una Carta costituzionale per la transizione. Il Presidente nominato dalla giunta militare, Ely Ould Mohamed Vall, ha in effetti varato alcune importanti riforme: amnistia per i reati politici; creazione della Commissione Nazionale per i Diritti dell’Uomo (una prima assoluta per il Paese); impegno per l’abolizione della schiavitù (fuori legge dal 1980 ma di fatto ancora esistente); adozione di una legge sulla liberalizzazione dei media.
Il 25 giugno 2006 con un referendum è stata approvata la nuova Costituzione, che prevede un Presidente con ampi poteri, ma con un Parlamento che può sfiduciare il governo. Il mandato presidenziale è ridotto a 5 anni ed è rinnovabile una sola volta. Nel dicembre 2006 si sono tenute le elezioni per la Camera dei Deputati e nel febbraio di quest’anno quelle per il Senato.
Con le elezioni presidenziali si completa dunque il processo di ritorno alla democrazia. Il quadro politico però è confuso perché alla Camera bassa ha vinto una coalizione che non è poi riuscita a prevalere nel Senato. I candidati alla Presidenza sono 19. Tra questi c’è Messaoud Ould Boulkheir, in rappresentanza della comunità degli Haratines, gli ex schiavi. I 3,1 milioni di abitanti del Paese (al 99 % di fede islamica) sono tradizionalmente divisi tra mauritani arabizzati e quelli originari dell’Africa sub-sahariana, questi ultimi discriminati dal primo gruppo sociale, dal quale proviene tradizionalmente la classe dirigente.
Il Paese sta subendo trasformazioni importanti anche grazie allo sfruttamento del petrolio, iniziato l’anno scorso. (L.M.) (Agenzia Fides 9/3/2007 righe 28 parole 312)


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