AFRICA/SOMALIA - Uganda e Burundi annunciano l’invio dei primi militari del contingente di stabilizzazione in Somalia, dove la situazione è sempre più tesa

lunedì, 19 febbraio 2007

Mogadiscio (Agenzia Fides)- Mentre la Somalia sprofonda sempre più nel caos, prende forma la forza di stabilizzazione dell’Unione Africana che sarà inviata nel Paese per sostituire le truppe etiopiche che appoggiano il Governo di Transizione.
L’Uganda ha infatti annunciato l’invio nei prossimi giorni di un’avanguardia dei 1.500 militari di Kampala che saranno dispiegati a Mogadiscio. Anche i primi 80 componenti dei 1.700 uomini che il Burundi si è impegnato a inviare nel Paese del Corno d’Africa arriveranno la prossima settimana. Si tratta di un impegno di importanza rilevante per il piccolo Paese della regione dei Grandi Laghi, uscito da poco da una sanguinosa guerra civile, con un esercito ristrutturato con l’aiuto della comunità internazionale integrando gli ex guerriglieri. Proprio oggi, 19 febbraio, i rappresentanti dell’ultimo gruppo ribelle che non avere ancora raggiunto un accordo con il governo di Bujumbura, le Forze Nazionali di Liberazione (FNL), hanno iniziato i colloqui con le autorità burundesi per la messa in opera del cessate il fuoco firmato nel settembre 2006.
In Burundi sono ancora presenti le truppe di un contingente dell’Unione Africana incaricate di garantire gli accordi di pace. Tra i militari inviati in Burundi rilevanti è il contributo del Sudafrica che, proprio a causa degli impegni presi in altre parti dell’Africa, ha annunciato di non potere contribuire al contingente dell’Unione Africana in Somalia. Il governo di Bujumbura sembra volere in qualche modo ricompensare la comunità internazionale per l’impegno profuso per riportare la pace nel proprio Paese, e allo stesso tempo assicurare di essere un Paese pacificato, capace di offrire un contributo alla stabilizzazione regionale.
Nel frattempo continua l’ondata di violenze che ha investito la capitale somala Mogadiscio. Quattro persone sono state uccise dall'esplosione che ha fatto a pezzi l'auto sulla quale si trovavano, in circostanze non ancora accertate. Nel quartiere settentrionale di Eymiska alcuni uomini armati a volto coperto hanno attaccato una pattuglia della polizia uccidendo un agente e ferendone altri due. Poche ore dopo, due persone sono state uccise e tre sono rimaste ferite nel corso di uno scontro a fuoco tra le truppe governative e un gruppo di individui non identificati. Questi episodi testimoniano la tensione ancora presente a Mogadiscio da quando, all'inizio dell'anno, le truppe etiopiche, in appoggio alle deboli forze del governo di transizione di Baidoa, cacciarono le milizie dell'Unione delle Corti islamiche che si erano impadronite della città nel giugno del 2006. (L.M.) (Agenzia Fides 19/2/2007 righe 34 parole 416)


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