EUROPA/ITALIA - Venticinque anni fa il primo “pranzo di Natale” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio: nel prossimo Natale saranno decine di migliaia in oltre 60 nazioni i poveri, le persone che vivono in strada, negli istituti, nelle carceri che vivranno un momento di festa e amicizia

giovedì, 21 dicembre 2006

Roma (Agenzia Fides) - Il pranzo di Natale con i poveri è una tradizione della Comunità di Sant'Egidio da quando, nel 1982, un piccolo gruppo di persone povere fu accolto attorno alla tavola della festa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Erano circa 20 invitati: c'erano alcuni anziani del quartiere che in quel giorno sarebbero rimasti soli, e alcune persone senza fissa dimora conosciute nelle strade di Roma. Sono passati 25 anni da quel primo pranzo: da allora la tavola si è allargata di anno in anno e da Trastevere ha raggiunto tante parti del mondo, dovunque la Comunità è presente. Un Natale straordinario che lo scorso anno ha coinvolto decine di migliaia di persone in oltre 60 paesi diversi: gente che vive nella strada, negli istituti, nelle carceri: tutti quei poveri che la Comunità aiuta durante l'anno e molti altri che si sono aggiunti per la festa. La festa si fa nelle chiese, nelle case, ma anche negli istituti per anziani, per bambini, per handicappati, nelle carceri, negli ospedali, perfino nelle strade. Perché il senso è proprio portare la festa anche negli angoli più bui, più freddi, più sperduti e dimenticati.
La festa negli anni si è andata allargando, e ha raggiunto anche tanti paesi del Sud del mondo in tutti i continenti. Lo scorso anno in America oltre 4.000 persone hanno fatto festa in Salvador, Messico, Argentina, Guatemala e anche a Cuba. A Cochabamba, in Bolivia, alcune ragazze della Comunità si sono recate nel carcere femminile dove molti bambini sono detenuti insieme alle madri. In molte città dell’Indonesia, che è il più popoloso paese musulmano del mondo, l’invito della Comunità rappresenta un momento di festa e di amicizia tra le diverse comunità religiose. Ma anche in tanti luoghi dell’Africa arriverà la gioia della festa: in Mozambico il Natale sarà festeggiato in oltre 20 città, coinvolgendo bambini di strada, mendicanti, lebbrosi, ciechi, famiglie povere e tanti carcerati. In Africa la povertà emerge con particolare durezza nelle carceri, per questo molte comunità africane, in Mozambico, Guinea Conakry, Burkina Faso, non solo visitano regolarmente i carcerati, ma nel giorno di Natale preparano un pasto che è per tanti l’unico vero pranzo di tutto l’anno. In Costa d’Avorio, in Cameroun, in Madagascar, in Tanzania, in Uganda si fa festa con i mendicanti ciechi e i bambini di strada. E’ significativo che, nonostante i pochi mezzi di cui dispongono le comunità africane, riusciranno a raggiungere con i pranzi di Natale decine di migliaia di persone, quante nella sola Europa. (S.L.) (Agenzia Fides 21/12/2006 - Righe 27, parole 421)


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