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Kinshasa (Agenzia Fides)- Durante il secondo turno delle elezioni presidenziali congolesi, nella sola Arcidiocesi di Kinshasa vi erano 1.446 osservatori elettorali cattolici. Lo rende noto l’Agenzia cattolica DIA dalla capitale della Repubblica Democratica del Congo, che fornisce alcune cifre del lavoro svolto da queste persone: 30 ore di lavoro durante le quali sono stati percorsi complessivamente 200 chilometri, per raccogliere le schede degli osservatori e dello spoglio. Lo stesso volume di ore e di chilometri è stato impiegato per raccogliere le sintesi dei rapporti provenienti dai decanati e dalle parrocchie.
Coordinatore delle attività degli osservatori elettorali cattolici era Nicodème Kalonji Ngoyi, presidente della Commissione delle Comunità ecclesiali viventi di base, che ha spiegato come queste persone sono animate dal desiderio di portare il loro contributo alla pace, assicurando elezioni libere e trasparenti.
Secondo Nicodème Kalonji Ngoyi, la forte partecipazione degli osservatori cattolici ha dimostrato la maturità del laicato congolese. I rappresentanti della Chiesa cattolica oltre a impegnarsi in prima persona nell’assicurare il corretto svolgimento delle elezioni, hanno, in diversi casi, pagato di tasca loro le fotocopie della documentazione necessaria per esercitare la propria funzione.
La Chiesa cattolica congolese ha accompagnato e seguito sia la campagna elettorale sia i due turni elettorali con un’attenta e capillare opera di formazione dell’elettorato. Le elezioni di quest’anno sono le prime veramente libere della storia del Paese dopo oltre 40 anni.
Il Presidente uscente Joseph Kabila è stato dichiarato vincitore dalla Commissione elettorale indipendente (vedi Fides 16 novembre 2006). Il suo sfidante Jean-Pierre Bemba ha però presentato ricorso alla Corte Suprema di Giustizia, chiamata a confermare o rigettare il risultato emesso dalla Commissione elettorale indipendente. (L.M.) (Agenzia Fides 20/11/2006 righe 29 parole 295)
