OCEANIA/AUSTRALIA - “No alla pena di morte. Preghiamo per le anime di tutti i giustiziati e impegniamoci per la tutela della vita e per la pace nel mondo”, dice Mons. Joseph Grech, Vescovo di Sandhurst

venerdì, 13 ottobre 2006

Sandhurst (Agenzia Fides) - La pena di morte è una pratica ingiusta: solo Dio ha il potere di dare e togliere la vita, e i cristiani sono chiamati ad impegnarsi, sempre e comunque, per la tutela della vita umana. Lo afferma Mons. Joseph Grech in un colloquio con l’Agenzia Fides, ricordando il recente caso dei tre cattolici indonesiani condannati a morte e giustiziati in Indonesia.
“E’ stata una triste notizia - nota Mons. Grech - come lo è ogni volta che una persona subisce la pena capitale. Nelle diverse diocesi australiane abbiamo organizzato veglie di preghiera e affidato la loro vita al Signore. In Australia non esiste la pena capitale e il popolo condanna fortemente questa pratica. Anche i leader politici australiani e il governo si sono espressi più volte contro la pena di morte. Noi siamo vicini dell’Indonesia, il paese musulmano più popoloso al mondo, e abbiamo un desiderio genuino di instaurare buone relazioni. Chiediamo all’Indonesia, e a tutti i paesi dove è in vigore la pena capitale, di abolire questa pratica contro la vita umana”.
Inoltre, nota il Vescovo, “la condanna e l’esecuzione dei tre ha lasciato nei cattolici l’impressione di non essere stati trattati secondo giustizia. Ad esempio, infatti, si riporta che nessun musulmano sia stato condannato per gli scontri e i massacri avvenuti negli anni della guerra civile”. Mons. Grech conclude: “Preghiamo per i tre giustiziati, per le loro famiglie, per i loro amici. Preghiamo perchè la pace, la giustizia, il rispetto assoluto della vita possano trionfare in tutti i paesi del mondo”.
L'Australia ha abolito la pena di morte per i delitti comuni nel 1984 e per i reati in tempo di guerra nel 1985. La legge sull'estradizione prevede che nessuno possa essere estradato nel caso di un'accusa punibile con la pena di morte. (PA) (Agenzia Fides 13/10/2006 righe 25 parole 256)


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