EUROPA/SPAGNA - Si conclude il Congresso delle Televisioni Cattoliche con l’impegno a “dare inizio ad una nuova fase nella storia della comunicazione cattolica”

venerdì, 13 ottobre 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Il 12 ottobre si è concluso il Congresso delle Televisioni Cattoliche celebrato a Madrid, che ha riunito circa trecento partecipanti provenienti da 50 paesi dei cinque continenti. Nella giornata conclusiva Gene Jankowski, ex Presidente del Gruppo CBS, ha parlato sull’impatto della televisione nel mondo attuale, ed ha affermato che "l'opportunità reale per la Chiesa è quella di trovare una strada per usare il potere della televisione come un mezzo che possa aiutare l'evangelizzazione". Secondo Jankowski oggi è più necessario che mai un migliore uso della televisione per sostenere la debole voce dell'evangelizzazione ed una programmazione di qualità. La Dottoressa Daniela Franck, direttrice esecutiva del Catholic Media Council per l'America Centrale, ha affermato che i mezzi di comunicazione sociale cattolici devono creare una rete di cooperazione, perché "insieme abbiamo molta più capacità", quindi è necessaria "una rete di cooperazione".
Tra le esperienze collegate al mondo della televisione cattolica che sono state presentate ieri, c’è stato spazio anche per Télé Lumière, presentata da Jacques F. Il-Kallassi, dirigente della stessa. E’ una televisione cattolica del Libano che in questi momenti sostiene ed appoggia la perseveranza nella fede dei cristiani che vivono in Medio Oriente, in un ambiente interreligioso ed in condizioni difficili. Adempie a questo compito aiutando a mantenere unite le famiglie, offrendo criteri di vita di ispirazione cristiana ed aiutando a mantenere la presenza cristiana in Libano.
Leticia Soberón, del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, ha presentato l'esperienza della RIIAL (Rete Informatica della Chiesa in America Latina), promossa venti anni fa dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM). Oggi è un spazio cooperativo e di comunione che usa l'informatica come mezzo di comunicazione, con il fine che le realtà della Chiesa sviluppino il processo di informatizzazione "in maniera compatibile, armoniosa ed in collaborazione con altre realtà simili, creando servizi comuni che ribassino i costi e facilitino il lavoro".
Tra le iniziative sorte da questo Congresso, si evidenzia la Banca dei programmi televisivi cattolici, che ha avuto grande successo tra i partecipanti: sono stati ricevuti già più di cento programmi. Un'altra iniziativa che genera rete è il Centro Televisivo Vaticano, con la proposta di creare una strategia di distribuzione di trasmissioni televisive in diretta a livello regionale e continentale via satellite; la creazione di centri continentali; la migliore organizzazione a Roma del servizio di distribuzione di testi ed informazioni per le trasmissioni; la necessaria ed ineludibile presenza in Internet. È stato anche presentato un nuovo servizio informativo “H20 news” che, adattandosi a tutti i mezzi, formati, generi, programmi, offre informazione sulla vita della Chiesa.
Sua Ecc. Mons. Jonh P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, nelle sue parole di chiusura del Congresso ha sottolineato l'importanza di questa esperienza, che "dà inizio ad una fase nuova nella storia della comunicazione cattolica". La continuità di questo Congresso si realizzerà "attraverso i progetti concreti che sono nati o si sono fortificati qui... e che ci hanno aperto un orizzonte più ampio per la presenza cattolica in televisione". (RG) (Agenzia Fides 13/10/2006; righe 37, parole 512)


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