ASIA/VIETNAM - Si apre per due vescovi missionari la fase diocesana della causa di beatificazione

sabato, 20 gennaio 2024 martiri   vescovi   missionari   istituti missionari  

I vescovi e missionari Pallu (a sinistra) e de la Motte (a destra)

Hanoi (Agenzia Fides) - La testimonianza di fede di due Vescovi, François Pallu, MEP (1626-1684) e Pierre Lambert de La Motte, MEP (1624 - 1679), missionari inviati in estremo Oriente, è preziosa per i cattolici vietnamiti di oggi e per tutta la Chiesa universale: con questa certezza la Chiesa vietnamita si è impegnata, e continuerà a farlo, per portare avanti il processo di beatificazione dei due missionari, cofondatori della Società delle Missioni Estere di Parigi (MEP) ed  entrambi considerati tra i fondatori della Chiesa in Vietnam, definiti dagli storici come "coloro che hanno aperto la strada all'evangelizzazione e alla crescita delle Chiesa in Asia orientale".
Nell'ottobre 2019, durante un'assemblea della Conferenza episcopale del Vietnam, i Vescovi hanno deciso di esplorare la possibile beatificazione di diverse figure presenti nella storia della Chiesa del Vietnam. Ora quel desiderio prende forma: l'inchiesta diocesana per la causa di mons. François Pallu si è aperta il 29 ottobre 2023 ad Hanoi, nel Nord del Vietnam, alla presenza dei Vescovi del Vietnam e del Delegato Apostolico in rappresentanza della Santa Sede, nonché di padre Vincent Sénéchal, Superiore Generale dell'MEP. Il 13 gennaio 2024 nella diocesi di Phan Thiet, i fedeli vietnamiti hanno partecipato alla messa solenne per l'apertura ufficiale della causa di beatificazione di mons. Pierre Lambert de la Motte. 
François Pallu, nato nel 1626 a Tours, fu nominato canonico di Saint-Martin giovanissimo, distinguendosi per misericordia e carità. Giunto a Parigi, si racconta che abbia incontrato Alexandre de Rhodes, gesuita, allora missionario nel Tonchino e nella Cocincina (corrispondente all'attuale Vietnam). Quest'ultimo in quel momento era in Europa per chiedere al Papa di istituire vescovi nella sua zona di missione. Nel 1658, la Sacra Congregazione "de Propaganda Fide" propose di nominare François Pallu e Lambert de La Motte Vicari apostolici delle missioni in Cina e nei paesi vicini. Papa Alessandro VII approvò questa scelta e il 17 novembre 1658 François Pallu fu ordinato Vescovo a Roma, nella Basilica di San Pietro. Il 9 settembre 1659 fu nominato Vicario apostolico del Tonchino e amministratore delle province di Yunnan, Guizhou, Hou Kouang, Sichuan, Guangxi in Cina e Laos.
Nello stesso anno scelse e nominò un terzo Vicario apostolico, Ignace Cotolendi. Prima del loro arrivo in Asia, mons. Pallu e mons. Lambert de la Motte fondarono la Società per le Missioni Estere di Parigi, per diffondere il cattolicesimo e formare il clero indigeno in Cambogia, Siam, Vietnam e Cina.
“Mons. François Pallu era molto preoccupato per la missione affidatagli. Tentò più volte di entrare nel Tonchino, invano” ha ricordato Joseph Vu Van Thien, oggi Arcivescovo di Hanoi, rievocando il viaggio che Pallu compì partendo dalla Francia in nave con sette sacerdoti e due laici il 2 gennaio 1662. Arrivarono ad Ayutthaya, nel Siam (oggi Thailandia) due anni dopo, ma quattro di loro morirono nel corso del viaggio. Pallu, tuttavia, non poté mettere piede sul territorio del Vicariato del Tonchino a causa delle forti persecuzioni, anche se lo guidò dal 1659 al 1680. Concentrò la sua missione ad Ayutthaya, dove formò candidati al sacerdozio provenienti dalla Cina, dal Siam e il Vietnam, affinché potessero governare le Chiese locali.
Mons.Joseph Do Manh Hung, Segretario generale della Conferenza episcopale vietnamita, ha ricordato un altro aspetto cruciale: mons. Pallu e mons. Pierre Lambert de la Motte costruirono nel 1664 ad Ayutthaya un seminario per la formazione dei sacerdoti. Poiché mons. Pallu non poteva entrare nel Tonchino, affidò il governo del suo vicariato a mons. Lambert de la Motte e nominò Vicario generale il padre François Deydier.
Il 15 aprile 1680, mons. Pallu fu nominato vicario apostolico di Fukien, nella provincia cinese del Fujian. Poiché la sua salute peggiorava rapidamente, si affrettò a compiere visite pastorali ai fedeli residenti della zona e riorganizzò la Chiesa locale. Morì il 29 ottobre 1684 all'età di 58 anni. Secondo mons. Hung, il vescovo per tutto il tempo della sua missione si dedicò a creare legami tra la Santa Sede e il Vietnam. “Grazie a questo, la Chiesa locale rimane unita oggi”, assicura.
Nel 1684, avvertendo la sua fine imminente, scrisse ai direttori del Seminario delle Missioni Estere dispensando consigli per il buon funzionamento della congregazione, raccomandando soprattutto l'unione tra i missionari e tra loro e i vicari apostolici. Questo suo slancio di carità è stato inserito in modo strutturale nella  Società delle Missioni Estere, che ne ha fatto la sua virtù caratteristica: “Tutti i suoi membri devono essere uniti dai vincoli di una carità così perfetta da avere un solo cuore e una sola anima" (Norme generali)
Pallu morì il 29 ottobre 1684 a Moyang, in Fujian. Fu sepolto vicino al villaggio, in un luogo conosciuto dai cristiani come il "Monte Sacro". Nell'agosto 1912, con l'autorizzazione del Seminario delle Missioni Estere e del Vicario Apostolico del Fujian, le sue ceneri furono trasferite a Hong Kong, nella casa di riposo denominata Nazareth, per poi riportate a Parigi il 4 marzo 1954.
Il seminario costruito da Mons. François Pallu e Mons. Lambert de la Motte nel 1664 ad Ayutthaya, chiamato "Seminario dei Santi Angeli" e poi Collegio Generale, attirò 33 seminaristi a partire dal 1670, mentre altri 50 che si unirono da allora al seminario minore. Asia. Successivamente fu spostato a Chanthaburi (oggi Thailandia orientale), poi a Hondat (Cambogia) e Pondicherry (India). Fu infine trasferito a Penang, in Malaysia, nel 1809, e nel 1979 la sua gestione fu affidata dai missionari del  MEP alla Chiesa locale. Venne poi trasferito nel 1984 a Mariophile, Tanjung Bungah (Malesia) nel 1984 a causa della diminuzione del numero di studenti. Dalla sua fondazione, avvenuta più di 360 anni fa, il Collegio Generale ha formato più di mille sacerdoti. È detto anche "Collegio dei Martiri": ad oggi sono stati martirizzati 47 seminaristi formatisi in quella struttura, tra i quali vi sono cinque santi e un beato. "Oggi tocca al fondatore intraprendere il cammino verso la beatificazione", rileva Eglises d'Asie", organo di informazione missionaria della società per le Missioni Estere di Parigi.
Accanto a Paulu la Chiesa vietnamita si riferisce alla figura di  mons. Pierre Lambert de la Motte, con la solenne apertura della la fase diocesana della causa di beatificazione , tenutasi il  13 gennaio scorso nella  diocesi di Phan Thiet (nel sud del Vietnam, vicino a Ho Chi Minh City) alla presenza di 20.000 persone.
Pierre Lambert de la Motte (1624-1679), cofondatore delle Missioni Estere di Parigi (MEP), fu missionario francese nel XVII secolo e primo vescovo di Dang Trong. Anch'egli - riconoscono oggi i Vescovi del Vietnam -   con la sua sollecitudine per la missione, ha seminato il Vangelo  e ha portato frutti in comunità che hanno saputo mantenere viva la fede nonostante le tante tribolazioni vissute nel corso dei secoli.
"Desideriamo che venga proclamato santo questo missionario, perché possiamo seguire il suo esempio di evangelizzazione e invocarlo perché ci dia ispirazione e passione per l'annuncio del Vangelo”, ha sottolineato Mons. Joseph Nguyen Nang, Arcivescovo di Ho Chi Minh City (Saigon), Presidente della Conferenza Episcopale del  Vietnam,
Dato che de la Motte è morto ad Ayutthaya (attuale Thailandia), la causa di beatificazione si svolge in Vietnam in virtù di una lettera per cui, con il consenso della della Santa Sede, l'Arcivescovo di Bangkok ha  trasferito la giurisdizione canonica del processo di beatificazione alla diocesi di Phan Thiet.
Pronunciando l'omelia nella celebrazione di apertura della causa, l’Arcivescovo di Hue, mons. Joseph Nguyen Chi Linh ha rimarcato: “In una vita di soli o 55 anni, di cui 19 da vescovo, anche se ha potuto visitare il Vietnam solo tre volte, de la Motte  ha realizzato cose essenziali per la Chiesa in Vietnam". Secondo mons. Linh, il primo Vicario apostolico della Cocincina (il cui Vicariato comprendeva Vietnam del Sud, Cambogia, Tailandia e parte della Cina) ha posto le fondamenta della Chiesa locale:  “La Chiesa cattolica in Vietnam non avrebbe potuto crescere e  svilupparsi per come è oggi (27 diocesi con più di 50 vescovi, 4.000 sacerdoti e 10.000 religiosi) senza il contributo di Lambert”.
Mons. Lambert de la Motte si stabilì infatti nel vicino Siam (l'attuale Thailandia), dove fondò, con l'appoggio del re locale, la chiesa di San Giuseppe ad Ayutthaya e il relativo seminario – divenuto punto di riferimento per i missionari provenienti da molti paesi asiatici. Durante un viaggio tra il settembre 1675 e il giugno 1676, entrato di nascosto in Vietnam, ordinò i primi sacerdoti indigeni del Paese. A lui si deve anche la fondazione della prima congregazione femminile in Asia, le "Amanti della Croce del Figlio di Dio", donne organizzate come società di vita apostolica di diritto diocesano, con finalità di preghiera contemplativa, e opere di apostolato attivo come l'insegnamento del catechismo, la visita e agli ammalati e ai poveri.
Lambert era stato ordinato sacerdote nel 1655. Dato il suo interesse per la missione in Asia, con Pallu, tra il 1655 il 1657,  la Congregazione di  “Propaganda Fide”, lo scelse per  essere, con François Pallu, uno dei primi vicari apostolici. Gli fu assegnato il vicariato apostolico della Cocincina, nonché le province di Zhejiang, Fujian, Guangdong, Guangxi e l'isola di Hainan in Cina. L'11 giugno 1660 viene consacrato vescovo a Parigi.
Si imbarcò da  Marsiglia verso Oriente nel 1660  accompagnato da due missionari, Jacques de Bourges e François Deydier e 1662, dopo due anni di viaggio, raggiunse Juthia, la capitale del Siam, dove si stabilisce temporaneamente, perché la missione della Cocincina era allora sotto persecuzione.
Esaminata la situazione delle missioni e osservata la mancanza di zelo dei missionari, che in particolare si dedicano al commercio, ne dà notizia alla Santa Sede esponendosi  alle inimicizie e alle vessazioni dei portoghesi civili e religiosi. Con l'arrivo del vescovo Pallu nel 1664  scrive le "Instructiones ad munera apostolica" o "Monita" in cui si danno  ai missionari  consigli sulla pietà, sulla prudenza e sulla condotta, nonché preziose indicazioni per l'organizzazione delle parrocchie, l'educazione e il governo dei sacerdoti indigeni. La Santa Sede  apprezzando molto quest'opera, la fece stampare per la prima volta nel 1669, e in seguito fece numerose ristampe.
Mons. Lambert de La Motte vuole una comunità  dedita a  molteplici pratiche di pietà e penitenza, composta da sacerdoti, religiosi e religiose. Il 13 gennaio 1665 ricevette la giurisdizione sulla Cambogia e ottenuta una proprietà  cocincinese dal re del Siam, Phra-Naraï, vi costruisce una modesta residenza, una piccola cappella che dedica a San Giuseppe, e un edificio per servire da seminario e accogliere i giovani che dalla Cina, dal Tonchino, dalla Cocincina, devono venire lì per prepararsi al sacerdozio. Nel 1668, ordina i primi due sacerdoti tonkinesi in Siam.
Nel 1670 tenne un sinodo a Dinh Hien, nella provincia di Nam Dinhper organizzare della missione in distretti ecclesiastici, ponendo a capo di ciascuna di esse sacerdoti e catechisti.  Nello stesso anno, 1670, fonda le "Amanti della Croce", congregazione che ancora oggi conta  30 comunità in Vietnam con oltre  9.000 donne.
Nel 1671, Mons. Lambert si reca in Cocincina e resta  nella provincia di Quang Ngai, dove fonda anche qui l'istituto o delle Amanti della Croce, come nel Tonchino e come farà nel Siam.  Nel febbraio 1672 partì per il Siam, in una  situazione per lui molto difficile, a causa dell'ostilità dei mercanti e religiosi portoghesi, che  gli rifiutavano ogni obbedienza
Ricevuta la conferma ufficiale dalla Santa Sede come Vicario apostolico, continua la sua opera pastorale e missionaria. Nel 1676 torna in Cocincina. Il suo soggiorno è, secondo i missionari, uno dei periodi più felici nella storia del cattolicesimo in quella terra: "Mai abbiamo visto in così pochi giorni tanti non cristiani battezzati, tanti peccatori convertiti, tanti fedeli santificati dalla ricezione dei sacramenti", raccontano. Due eventi meravigliosi, sono riferiti nella cronache. al vescovo è attribuito il miracolo di aver restituito vita a una bambina di dieci mesi, ormai deceduta, e quello di  aver liberato un'indemoniata.
Tornato in Siam nel 1679, si ammala e muore il 15 giugno 1679. Non essendo ancora giunta a Roma la notizia della sua morte, nel 1680 viene nominato amministratore generale delle missioni del Siam, della Cocincina e del Tonchino. Viene ricordato dai missionari confratelli del MEP e dai sacerdoti locali per "la fermezza, la sua calma, la sua pietà, la sua abilità, la sua fede che sempre disarmavano i suoi nemici".
(PA) (Agenzia Fides 20 /01/2024)


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