Città del Vaticano (Fides) - Al termine della discussione generale sul tema sinodale, che occupò la prima settimana dei lavori, il Relatore generale del Sinodo, mons. Barry James Hickey, ha sintetizzato i vari interventi nella Congregazione generale del 30 novembre 1998.
La Relatio prende atto delle molte differenze culturali, sociali, politiche, economiche ed ecclesiali esistenti tra le Chiese particolari dell'Oceania, ma individua un fondamentale momento di unità non solo nella somiglianza tra le molte sfide che ogni Chiesa particolare deve affrontare, ma anche nel comune desiderio dei Padri sinodali di continuare a formare e guidare comunità che riflettano il volto di Cristo misericordioso.
Nel primo capitolo la Relatio riflette sulla chiamata fondamentale al discepolato rivolta a tutti i cristiani nel battesimo, e sul necessario legame tra questa e la chiamata alla missione e all'evangelizzazione, comuni a tutti i cristiani. La Relatio prosegue identificando il concetto di inculturazione: l'Incarnazione di Gesù Cristo è il modello fondamentale che ogni valida inculturazione dovrebbe seguire.
Il secondo capitolo è dedicato al ruolo del Vescovo e al suo compito di annunciatore della fede, spesso a confronto con società e culture secolarizzate. Si sottolinea che queste culture, con tutte le loro difficoltà, presentano anche molti elementi positivi che devono essere accolti e incoraggiati. Si rende omaggio a quanti hanno seminato e tenuto viva la fede della Chiesa in situazioni spesso difficili e perfino pericolose. Viene menzionato in modo speciale il contributo dei religiosi e delle religiose, oltre ad un numero sempre maggiore di laici. Il catechista rappresenta spesso la spina dorsale della vita ecclesiale in una comunità locale.
Viene evidenziato anche il ruolo della scuola cattolica, che continua a rappresentare una parte vitale della missione della Chiesa in molti luoghi, e ha bisogno di un continuo sostegno. Anche seminari e università rappresentano importanti elementi della missione educativa della Chiesa. A questo proposito, sono state espresse preoccupazioni sulle difficoltà di fornire personale adeguatamente preparato in campo accademico e spirituale.
L'uso dei mass media e dei mezzi di comunicazione richiede una continua attenzione e una generosa assegnazione di risorse. È importante sviluppare rapporti positivi e di collaborazione con i mezzi di comunicazione sociale, nonostante le difficoltà che possono facilmente sorgere in questo campo.
Per quanto riguarda la giustizia sociale, nella Relatio vengono manifestate molte preoccupazioni: i nativi, le migrazioni, la disoccupazione, l'ambiente, l'assistenza sanitaria, la distribuzione degli aiuti allo sviluppo, il problema degli abusi sessuali o di altra natura.
Nel terzo capitolo viene espressa la sollecitudine della Chiesa per i poveri, gli emarginati, i sofferenti, quanti si trovano in situazioni familiari difficili, ed altri. Viene poi riaffermato l'impegno della Chiesa in campo ecumenico, distinguendo tra l'autentico ecumenismo e l'attività di alcune sette aggressive. Un aspetto particolare riguarda l'esistenza di Chiese cattoliche orientali in alcune parti della regione, soprattutto in Australia.
Una grande attenzione è stata dedicata alla situazione del sacerdozio. La scarsità di sacerdoti in molte parti della regione, unita alle enormi distanze che devono essere percorse, comporta che molte comunità non possano celebrare regolarmente l'Eucaristia.
I giovani rappresentano sia il presente che il futuro della Chiesa ed è importante trovare dei nuovi modi migliori di renderli partecipi alla vita della Chiesa. È particolarmente necessario trovare la maniera di introdurli a una esperienza più profonda del mistero del Dio trascendente.
Il capitolo quarto elenca in breve alcuni settori di interesse particolare (famiglia, vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, comunione delle Chiese particolari con la Chiesa madre di Roma) e ribadisce l'importanza della speranza quale virtù che ci può sostenere nel nostro pellegrinaggio. (Agenzia Fides 14/4/2005)