AMERICA/MESSICO - La Chiesa preoccupata per l’influenza che uccide, su cui si allunga l’ombra del 2009

mercoledì, 5 febbraio 2014

Città del Messico (Agenzia Fides) – Una delegazione dei Vescovi messicani, riuniti nella sede della Conferenza Episcopale, ha contattato il Ministero della Sanità al fine di valutare se nelle chiese debbano essere adottate misure utili a prevenire la diffusione dell'influenza di tipo AH1N1 che si sta diffondendo nel paese. Secondo i dati ufficiali del Ministero della Sanità Messicano, dal 1° gennaio sono stati registrati 3.028 casi, di cui 2.572 confermati come AH1N1, e 316 morti. Questo virus di stagione, si legge nel rapporto, provoca i casi più gravi negli adulti fra 35 e 55 anni, in modo particolare nei malati cronici e negli obesi.
La nota pervenuta a Fides riferisce della possibilità di applicare nelle diocesi le norme già adottate durante il primo focolaio di influenza AH1N1, nel 2009 (vedi Fides 27/04/2009;04/05/2009;08/05/2009). Nella primavera di quell'anno durante la celebrazione delle Messe, l'abbraccio di pace venne sostituito da un inchino della testa, la comunione venne distribuita solo in mano e fu abolito l'uso delle acquasantiere.
Il Segretario generale della Conferenza Episcopale Messicana (CEM), il Vescovo ausiliare di Puebla, Sua Ecc. Mons. Eugenio Lira, è stato designato come uno dei responsabili incaricati di mantenere i contatti con le autorità federali a questo riguardo, e di essere informato sulle misure specifiche adottate da ogni Vescovo nella propria giurisdizione religiosa in questa situazione di emergenza sanitaria. (CE) (Agenzia Fides, 05/02/2014)


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