AMERICA/CILE - Appello della comunità cattolica locale: “Basta violenza nella nostra Araucanía!”

lunedì, 7 gennaio 2013

Temuco (Agenzia Fides) – “Vediamo con dolore la sofferenza di tante famiglie, perciò insistiamo: basta violenza nella nostra Araucanía! Come già detto altre volte, la violenza genera violenza. Deve regnare la giustizia, il dialogo e la pace! Come Chiesa riaffermiamo che il dialogo nella verità è l'unico modo responsabile per costruire una società in cui ci sia sempre più giustizia per tutti”.
Così afferma in una dichiarazione, giunta all’Agenzia Fides, il Vicario generale della diocesi di San José de Temuco, padre Giglio Linfati Cantergiani, che dopo aver citato il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace di questo anno, prosegue: “Deploriamo profondamente quanto sta vivendo la regione, questi atti irrazionali per la convivenza umana e democratica. Preghiamo Dio che non si ripetano mai più questi eventi”.
La dichiarazione è stata resa pubblica il 4 gennaio, in seguito alla grave notizia di un'altra casa bruciata, dove è morta la coppia formata da Werner Luchsinger Lemp e Vivian McKay, nella zona chiamata "General López" del comune di Vilcún, a 25 chilometri della capitale, nella regione di La Araucanía. Il Presidente del Cile, che si è recato sul posto subito dopo questo tragico evento, ha detto alla stampa locale: "Questo governo lavorerà per combattere il terrorismo che sta colpendo la zona. Si applicherà la legge con tutto il rigore. Voglio essere assolutamente chiaro: questa lotta non è contro il popolo Mapuche, ma contro una minoranza di violenti e di terroristi, e deve essere combattuta con il massimo rigore della legge".
Il conflitto nella zona è di vecchia data, da quando piccoli gruppi di indigeni radicali hanno chiesto la proprietà delle terre ancestrali e l’autonomia nella zona (vedi Fides 02/05/2012; 25/07/2012). (CE) (Agenzia Fides 07/01/2013)


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