ASIA/PAKISTAN - I VESCOVI DEL PAKISTAN: UN RAMADAN INIZIATO ALL’INSEGNA DEL DIALOGO E DELLA PACE: CRISTIANI E MUSULMANI ROMPONO INSIEME IL DIGIUNO IN UN CLIMA DI SOLIDARIETÀ E CONDIVISIONE

giovedì, 30 ottobre 2003

Multan (Agenzia Fides) – “E’ un inizio di Ramadan che ci dà grandi speranze per il dialogo e per rafforzare buoni rapporti fra cristiani e musulmani. Sono molto felice e ottimista”: lo ha detto in un colloquio con l’Agenzia Fides Mons Andrew Francis, Vescovo di Multan, capo della Commissione per il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale del Pakistan.
Il Vescovo ha detto all'Agenzia Fides: “L’atmosfera è davvero buona. Il Ramadan è cominciato con una grande comunione spirituale. Il primo giorno del Ramadan abbiamo rotto il digiuno insieme, cristiani e musulmani, in un clima di preghiera e condivisione fra uomini di buona volontà. Anche qui a Multan, si respira un’atmosfera di grande solidarietà e vicinanza: i tempi della tensione e degli attacchi contro i cristiani sembrano davvero lontani”. Mons. Francis racconta che “di recente le celebrazioni per il 25° anniversario di pontificato del Santo Padre hanno unito tutti, studenti, leader religiosi, autorità civili, donne: tutti apprezzano la figura e l’opera di Giovani Paolo II”.
Nel paese si registra tensione fra sciiti e sunniti, dopo l’assassinio del leader sunnita Azam Tariq avvenuto a Islamabad all’inizio di ottobre. La Chiesa è impegnata anche su questo fronte: mons. Francis afferma che “stiamo giocando un ruolo di ponte fra le due comunità: ho spesso invitato leader sciiti e sunniti ad incontri incentrati sul dialogo, per contribuire a costruire una coesistenza pacifica fra comunità religiose e portare armonia nella società”.
Il miglioramento dei rapporti islamo-cristiani è testimoniato all’Agenzia Fides anche da Mons. Lawrence Saldanha, Arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza Episcopale: “Dopo l’11 settembre la Chiesa ha affrontato una risorgenza del fondamentalismo islamico che accomunava i cristiani al mondo occidentale. Abbiamo cercato mostrare ai nostri fratelli musulmani che noi siamo dalla parte della pace, per costruire un paese moderno e libero dal terrorismo. Grazie anche ai numerosi interventi del Santo Padre, oggi essi iniziano a capire che noi cristiani vogliamo costruire buone relazioni. Certo, la presenza di alcuni gruppi fondamentalisti ha creato la necessità di avere corpi di sicurezza davanti alle chiese principali nelle grandi chiese in città. Ma dal Natale scorso non vi sono stati attacchi contro la comunità cristiana e sembra che la situazione stia migliorando sensibilmente. Oggi abbiamo buone relazioni con i musulmani moderati, che sono larga maggioranza nel paese”.
Il Pakistan, su una popolazione di 155 milioni di persone, i musulmani sono il 97%, in maggioranza sunniti, con il 20% di sciiti. I cristiani sono il 2,5%, fra i quali circa 1,2 milioni di cattolici
(PA) (Agenzia Fides 30/10/2003 lines 42 words 452)


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