AMERICA/COLOMBIA - “La legge non è sempre morale e i credenti devono avere chiaro nella propria coscienza che l'aborto continua ad essere un delitto, anche nel campo civile. La Chiesa lo sanziona con la pena della scomunica" ribadisce il Cardinale Rubiano Sáenz

lunedì, 15 maggio 2006

Bogotà (Agenzia Fides) - Dopo la sentenza della Corte Costituzionale della Colombia che depenalizza l'aborto nel paese, il Cardinale Pedro Rubiano Sáenz, Arcivescovo di Bogotà, ha emesso un comunicato nel quale ricorda che la Chiesa sanziona questo crimine con la pena della "scomunica immediata".
In primo luogo il Cardinale ricorda che “la Chiesa ha la responsabilità di intervenire nella vita pubblica per proteggere e promuovere la vita umana e la dignità della persona”, inoltre "il principio della difesa della vita umana dall'istante del concepimento fino alla morte naturale, è iscritto nella natura umana, lo conferma la fede, ed è inviolabile". Perciò la Chiesa, continua il Cardinale, !per prevenire l'aborto, che è l'assassinio deliberato dal bambino nel ventre della madre, lo sanziona con la pena della scomunica immediata (cf. canone 1398)”.
Il Cardinale Rubiano Sáenz ricorda che, secondo la Costituzione colombiana, “la finalità della legge è il bene di ogni essere umano” e benché l’aborto sia stato depenalizzato dalla Corte questo non "cambia né la gravità del fatto né il giudizio morale ". La legge non è sempre morale e i credenti devono avere chiaro nella loro coscienza che “l'aborto continua ad essere un delitto, anche nel campo civile”. Infine il Cardinale lancia un appello a tutti i colombiani, affinché " abbiano la forza di rispettare e difendere la vita umana e particolarmente la vita dei bambini che stanno per nascere". (RG) (Agenzia Fides 15/5/2006; righe 17, parole 238)


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