ASIA/IRAQ - Altissima la mortalità per malattie curabili, quella infantile è del 18 per mille, quasi assoluta la carenza di farmaci e presidi medico-chirurgici. L’Associazione di Volontariato e Solidarietà “Aiutiamoli a Vivere” (Passage to the South), impegnata in un progetto di cooperazione ed aiuti alla popolazione irachena

lunedì, 8 maggio 2006

Roma (Agenzia Fides) - Il sistema sanitario iracheno era tra i più evoluti prima del 1991, sia in particolare riferimento a paesi Mediorientali che ad alcuni paesi europei. Molti degli ospedali sono stati costruiti negli anni ‘80 e sono quindi in gran parte moderni. Fortunatamente, durante l’ultimo conflitto non sono stati danneggiati (eccetto quello della Mezza Luna Rossa), e non ci sono stati saccheggi.
Tra questi ospedali è il Pediatric Hospital of Baquba (Dyala) quello nel quale l’Associazione di Volontariato e Solidarietà “Aiutiamoli a Vivere” (Passage to the South), impegnata in un progetto di cooperazione ed aiuti alla popolazione irachena, continua a lavorare per migliorarne le condizioni. La scelta non è stata casuale visto che sono ormai molti anni che l’Associazione aiuta i medici di questo ospedale rifornendo materiale sanitario, tecnologico, farmaceutico e riviste mediche. Inoltre, dal 1998 collabora con il Centro Nazionale di diabetologia di Baghdad e ha favorito la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra le facoltà di medicina dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti e dell’Al-Mustansiriyah di Baghdad e dall’anno scorso, anche quella di Baquba. L’accordo era prevalentemente indirizzato alla fornitura di riviste specialistiche ed alla ospitalità in Italia di medici iracheni per l’aggiornamento medico-scientifico presso gli ospedali di Pescara e Chieti. Il personale sanitario ha ricevuto un elevato livello di addestramento; molti specialisti sono stati ospiti di istituzioni europee.
La mortalità per malattie curabili è altissima; quella infantile arriva al 18 per mille nelle zone meridionali. C’è una quasi assoluta carenza di farmaci e presidi medico-chirurgici che bloccano l’operatività di ospedali che altrimenti potrebbero far fronte alle richieste della popolazione. I medici in organico sono da tempo privi del tutto di stipendio. Le attrezzature ospedaliere sono vecchie di almeno 15 anni.
Un intervento in Iraq è urgente ma limitato nel tempo. Tra i medicinali urgenti servono antidolorifici, antibiotici pediatrici, antidiarroici, vaccini anticolera, terapia anticolerica, aspirine, vitamine pediatriche, anestetici locali, pannolini per bambini, materiale di sala operatoria, disinfettanti di sala, siringhe, sfigmomanometri.
Altri progetti che vedono l’impegno dell’organizzazione sono l’Iraq National Diabetic Center, la Scuola Elementare “Al-Taliaà” di Baluba, la Al-Mustansiriyah University, l’Academy of Fine Arts sempre, la Scuola Elementare di Stato, la Scuola Cattolica Caldea Mekanik Dora, e la Scuola ed Asilo delle Suore Armene tutte a Baghdad.
Baquba è una città di circa 400 mila abitanti si trova a 80 Km. a nord-est di Baghdad, ed è il capoluogo della regione del Dyala, con 2 milioni di abitanti. (AP) (8/5/2006 Agenzia Fides; Righe:39 Parole:448)


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