AFRICA/CONGO RD - Proseguono le votazioni per il referendum costituzionale congolese. Le operazioni di verifica del voto dei rappresentanti della Chiesa cattolica sono coordinate dalle diverse confessioni religiose presenti nel Paese

lunedì, 19 dicembre 2005

Kinshasa (Agenzia Fides)- Diverse confessioni religiose stanno coordinato le operazioni di verifica del referendum costituzionale in corso nella Repubblica Democratica del Congo. Queste operazioni sono state organizzate nella sala del Centro Interdiocesano della Conferenza Episcopale congolese (CENCO). Le urne sono state aperte, ieri, domenica 18 dicembre, e il voto termina oggi. Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia congolese DIA, ieri, le operazioni si sono svolte regolarmente, anche se vi sono stati alcuni casi di intimidazione nel Kasai orientale.
Per la verifica della regolarità del voto, sono stati dispiegati 5mila osservatori in tutto il Paese in 47 centri raggruppanti rappresentanti della Chiesa cattolica.
Sono circa 25 milioni gli aventi diritto al voto, chiamati alle urne nei circa 40mila seggi elettorali allestiti in tutto il paese. Si tratta di un evento storico per il grande Paese africano, trattandosi delle prime elezioni libere e democratiche degli ultimi 40 anni.
Purtroppo secondo fonti internazionali, nella giornata di oggi, 19 dicembre sono segnalati alcuni incidenti con morti e feriti. Due persone sono rimaste uccise nel Congo orientale durante disordini in alcuni seggi. Un bambino di quattro mesi è stato schiacciato dalla folla che tentava di entrare in una stazione di voto a Rutshuru, circa 60 chilometri a nord della città orientale di Goma, dopo che sua madre era caduta a terra nella confusione. Lo ha reso noto un funzionario governativo che ha anche confermato la morte di una donna in un incidente analogo in un altro seggio.
Il progetto di legge elettorale sottoposto al vaglio dei congolesi consacra il principio secondo cui "il popolo è la sorgente esclusiva del potere". Il popolo esprime la propria volontà attraverso il suffragio universale diretto per l'elezione del Presidente della Repubblica, dei deputati nazionali, dei deputati provinciali, dei consiglieri municipali, dei consiglieri di settore e dei consiglieri di località. È previsto inoltre, il suffragio universale indiretto nell’elezione di Senatori, Governatori e vice-governatori di provincia, Consiglieri urbani, Sindaci e vice Sindaci e capi di settore.
Il progetto di legge elettorale propone che il presidente della Repubblica sia eletto con scrutino maggioritario a due turni. Per il secondo turno, resteranno in competizione solo i due candidati meglio piazzati. La spiegazione data è che questo modo di scrutinio permetterà al futuro presidente della Repubblica di essere eletto sempre da una maggioranza assoluta di elettori e di beneficiare, di conseguenza, di una legittimità incontestabile.
La Chiesa cattolica non ha fornito alcuna indicazione di voto, ma ha invitato i fedeli ad andare a votare. Il Coordinamento delle operazioni per la riuscita della transizione della Chiesa cattolica (CARTEC) ha inoltre svolto un’importante opera di sensibilizzazione della popolazione sulle modalità del voto e sull’importanza del referendum costituzionale. Se la nuova Costituzione verrà adottata, entro il 30 giugno si terranno le elezioni politiche che dovrebbero mettere fine al processo di transizione iniziato con gli accordi di pace di Pretoria del dicembre 2002. (L.M.) (Agenzia Fides 19/12/2005 righe 41 parole 512)


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