AFRICA/MALAWI - “Il 2005 non passerà alla storia come un anno di gloria” dice un missionario dal Malawi dove la carestia minacce milioni di persone

giovedì, 15 dicembre 2005

Lilongwe (Agenzia Fides)- Dal Malawi piagato dalla carestia pubblichiamo una lettera di un missionario che opera nel Paese da decenni: “A continuare con poche righe la storia di un paese che aspetta con ansia la fine di un anno che non passerà alla storia come un anno di gloria. La confusione politica, la fame e ancora la fame, lo sbando di tante istituzioni e la speranza di ricominciare con il nuovo anno. Per la politica sono rimaste solo le vignette a dire se ce ne fosse bisogno di come fragile è la politica del Paese. E qui riemergono le tante teorie che la democrazia ai paesi africani viene imposta dai paesi donatori ma che non tiene conto del passato, della cultura e delle aspettative della gente. Trent'anni di dittatura, dieci anni di United Democratic Front, un anno di Democratic Progressive Party: la storia postcoloniale del Malawi è ancora da scrivere e soprattutto da accettare come lezione per il futuro”.
La settimana è stata caratterizzata da sei by-elections. I votanti di sei collegi elettorali sono stati chiamati alle urne per scegliere il loro rappresentante in Parlamento che era venuto a mancare dalle elezioni del 2004 a oggi. La commissione elettorale è presieduta dalla giudice dell'Alta Corte Anastazia Msosa (Cattolica e Patron di Radio Maria Malawi) rispettata come imparziale per essere stata alla guida della stessa commissione durante le prime elezioni del 1994, ha confermato che cinque candidati eletti appartengono al partito del Presidente DPP, mentre di un candidato non presentano i risultati per l'accusa di imbrogli elettorali.
Ora il Presidente è convinto di poter guidare il paese e di poter guadagnare posizioni. L'opposizione domanda di porre fine alla pratica finora in uso che chi è al potere usa la radio e la TV di stato a proprio esclusivo vantaggio. Così è stato anche in questa occasione dove solo una versione della storia raggiunge le gente che rimane impreparata alle elezioni se non a votare per il partito al potere. Così non resta ancora una volta di fare un post-mortem che nessun leader vuole ascoltare. Rimane uno scoglio che la politica del Malawi deve ancora risolvere: la sezione 65(1) della costituzione del Malawi che impedisce a un parlamentare eletto in un partito, o come indipendente, di entrare in un altro partito, questo viene chiamato Crossing the Floor ed equivale a perdere la posizione di parlamentare. Su questo deve pronunciarsi la corte costituzionale. Se conferma quanto scritto nella costituzione oltre 27 parlamentari perderebbero la loro posizione (13 sono ministri nel governo e ex-UDF o indipendenti). Il governo con gli ultimi risultati non ha paura a chiedere il mandato agli elettori, l'opposizione si sente molto più debole ora di settimana scorsa. Cosa succederà? Le elezioni di 6 parlamentari sono costate 65 milioni di kwacha (Circa 430.000 euro). Ce ne vorrebbero oltre 300 di milioni di kwacha (2,000.000 di euro) per i 27 parlamentari... soldi che non ci sono. Il governo difatti non riesce a pagare le spese per riportare a casa 16 diplomatici cambiati di posto o la cui ambasciata è stata chiusa... pur continuando a pagare il loro salario all'estero. La corte deve pronunciarsi il 12 Dicembre 2005... e il Natale che sembrava così vicino potrebbe allontanarsi Dopo di che verrà la chiamata in sessione dei parlamentari... dopo di che la fame sarà come quella di prima”. (L.M.) (Agenzia Fides 15/12/2005 righe 41 parole 584)


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