VATICANO - Pubblicata l’Istruzione “circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli Ordini Sacri"

mercoledì, 30 novembre 2005

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - E’ stata pubblicata il 29 novembre l’Istruzione “circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli Ordini Sacri”, che porta la data del 4 novembre, memoria di San Carlo Borromeo, Patrono dei Seminari. Il Documento è firmato dal Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, e dall'Arcivescovo J. Michael Miller, C.S.B., Segretario della medesima Congregazione. “Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, in data 31 agosto 2005, ha approvato la presente Istruzione e ne ha ordinato la pubblicazione”.
Articolata in una introduzione, tre capitoli ed una conclusione, la breve Istruzione sottolinea che “non intende soffermarsi su tutte le questioni di ordine affettivo o sessuale che richiedono un attento discernimento durante l'intero periodo della formazione. Essa contiene norme circa una questione particolare, resa più urgente dalla situazione attuale, e cioè quella dell'ammissione o meno al Seminario e agli Ordini sacri dei candidati che hanno tendenze omosessuali profondamente radicate”.
Nel primo capitolo, intitolato “Maturità affettiva e paternità spirituale”, viene ricordato che “il sacerdote rappresenta sacramentalmente Cristo, Capo, Pastore e Sposo della Chiesa. A causa di questa configurazione a Cristo, tutta la vita del ministro sacro deve essere animata dal dono di tutta la sua persona alla Chiesa e da un'autentica carità pastorale. Il candidato al ministero ordinato, pertanto, deve raggiungere la maturità affettiva. Tale maturità lo renderà capace di porsi in una corretta relazione con uomini e donne, sviluppando in lui un vero senso della paternità spirituale nei confronti della comunità ecclesiale che gli sarà affidata”.
Sul tema “Omosessualità e ministero ordinato” si sofferma il secondo capitolo richiamando i diversi documenti del Magistero che distinguono fra gli atti omosessuali e le tendenze omosessuali. Gli “atti” vengono presentati come peccati gravi, “intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale. Essi, di conseguenza, non possono essere approvati in nessun caso”. Le “tendenze” omosessuali profondamente radicate, “sono anch'esse oggettivamente disordinate e sovente costituiscono, anche per loro, una prova. Tali persone devono essere accolte con rispetto e delicatezza; a loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”.
Alla luce di questo insegnamento, l’Istruzione “ritiene necessario affermare chiaramente che la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta 'cultura gay'… Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l'espressione di un problema transitorio, come, ad esempio, quello di un'adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell'Ordinazione diagonale”.
L’ultimo capitolo si sofferma sul “discernimento dell'idoneità dei candidati da parte della Chiesa” e mette in luce i due aspetti indissociabili in ogni vocazione sacerdotale: “il dono gratuito di Dio e la libertà responsabile dell’uomo”. “Il solo desiderio di diventare sacerdote non è sufficiente e non esiste un diritto a ricevere la sacra Ordinazione”, ma compete alla Chiesa “discernere l'idoneità di colui che desidera entrare nel Seminario, accompagnarlo durante gli anni della formazione e chiamarlo agli Ordini sacri, se sia giudicato in possesso delle qualità richieste”.
Nella conclusione si ribadisce la necessità che “i Vescovi, i Superiori Maggiori e tutti i responsabili interessati compiano un attento discernimento circa l'idoneità dei candidati agli Ordini sacri, dall’ammissione nel Seminario fino all’Ordinazione”. (S.L.) (Agenzia Fides 30/11/2005, righe 43, parole 551)


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