AFRICA/LIBERIA - TESTIMONIANZA IN DIRETTA DALLA CAPITALE DELLA LIBERIA

mercoledì, 23 luglio 2003

Monrovia (Agenzia Fides)- “Fino a 5 minuti fa si sentivano i colpi di mortaio provenienti dalla zona del porto e della parte est della città” dice all’Agenzia Fides da Monrovia, capitale della Liberia, un missionario del quale omettiamo il nome per ragioni di sicurezza. “La tregua proclamata ieri, 22 luglio, dai ribelli LURD (Liberiani Uniti per la Riconciliazione e la Democrazia) è durata solo poche ore e questa notte dalle 3 alla 5 ora locale, Monrovia è stata risvegliata da i combattimenti molto intensi, con ampio uso di artiglieria” dice il missionario. La gente è sempre più disperata per la mancanza di cibo e per i saccheggi che colpiscono anche le missioni cattoliche, come quella dei Salesiani, razziata ieri (vedi http://www.fides.org/ita/news/2003/0307/22_785.html). “I 3 padri salesiani di nazionalità irlandese, indiana e statunitense presenti a Monrovia stanno tutti bene” dice all’Agenzia Fides p. Francis Preston, provinciale per l’Inghilterra della Missione Don Bosco, da cui dipende la missione in Liberia. “Una delle due case salesiane di Monrovia è stata saccheggiata ma i nostri padri non hanno subito violenze e le stesse strutture non hanno subito danni rilevanti”.
A complicare la situazione, l’altro gruppo di guerriglia che combatte contro il Presidente Charles Taylor, il MODEL (Movimento per la Democrazia in Liberia) ha minacciato di abbandonare i colloqui di pace che si svolgono in Ghana. Il MODEL vuole avere maggiore peso nella nomina del Presidente e del Vicepresidente del futuro governo di transizione nazionale che dovrebbe sostituire l’amministrazione di Taylor. La comunità internazionale non ha ancora trovato un accordo per l’invio nella tormentata repubblica africana di una forza di pace, come sollecitato dai Vescovi cattolici. In una dichiarazione rilasciata ieri l’arcivescovo di Monrovia, monsignor Michael Francis, insieme al Vescovo di Makeni (Sierra Leone), monsignor Giorgio Biguzzi, e al Vescovo di Kenama (Sierra Leone), monsignor Patrick Daniel Koroma, scrivono: “Crediamo che il cammino verso la pace permanente sia nell’immediato dispiegamento di una forza di intervento internazionale. Senza questa azione temiamo che l’escalation di violenza in Liberia aumenti, trascinando ancora una volta l’Africa occidentale in una guerra generalizzata. L’imposizione di un cessate – il fuoco, seguito da un completo disarmo sotto la verifica di una forza internazionale è l’unico modo per consentire alla Liberia di iniziare il proprio viaggio verso la pace. Solo attraverso queste azioni i bambini della Liberia potranno affrontare il futuro con la speranza e non con il terrore”
Le condizioni della popolazione sono sempre più drammatiche. Fonti umanitarie riferiscono che vi sono centinaia di morti e migliaia di feriti, mentre gli sfollati sono oltre 250mila. (L.M.) (Agenzia Fides 23/7/2003 righe 37 parole 452)


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