AFRICA/CONGO RD - Tra miliziani M23 “fantasma” e vendette private Uvira vive nell’incertezza

martedì, 23 dicembre 2025

Kinshasa (Agenzia Fides) – Una città sospesa in un limbo. Così appare Uvira, città nel Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo al confine con il Burundi, conquistata il 10 dicembre dai guerriglieri dell’M23/AFC (Alleanza del Fiume Congo) (vedi Fides 15/12/2025).
L’M23/AFC ha di recente affermato di essersi ritirato da Uvira, ma in realtà secondo fonti locali contattate dall’Agenzia Fides, i suoi combattenti sono ancora presenti soprattutto nelle aree periferiche, mentre nel centro città i miliziani hanno tolto la divisa, preferendo indossare abiti civili. Dall’altro canto i Wazalendo, le milizie filogovernative alleate dell’esercito congolese, diffondono voci secondo le quali avrebbero “liberato” Uvira, cosa che non risulta essere avvenuta.
In realtà i combattimenti continuano nei dintorni della città e verso sud, mentre la frontiera con il confinante Burundi rimane chiusa. Nel vuoto di sicurezza così creato si sono scatenate le vendette private. Sono state trovate persone uccise nelle loro case, alcune delle quali strangolate. “Si tratta di vendette tra gli abitanti della città, a volte per futili motivi” dicono fonti locali. Inoltre vi sono furti e saccheggi di negozi e sono segnalate violenze sessuali commesse nei confronti di ragazze.
Prima della chiusura della frontiera almeno 90.000 abitanti di Uvira e dintorni si sono rifugiati in Burundi.
A Kiwanja, nel territorio di Rutshuru è stata organizzata una marcia in supporto dell’M23/AFC con slogan che chiedono che i guerriglieri filo ruandesi rimangano a Uvira, perché sono gli unici in grado di garantire la sicurezza dei suoi abitanti. Manifestazioni simili sono state organizzate a Goma, il capoluogo del Nord Kivu da gennaio in mano all’M23/AFC. Il portavoce del governo congolese Patrick Muyaya ha qualificato queste iniziative come manifestazioni imposte dai miliziani alle popolazioni civili. “Costringere le vittime a manifestare per i loro carnefici non cambierà l'immagine dei torturatori e dei criminali che l'M23 trasmette in tutto il mondo", ha affermato. (L.M.) (Agenzia Fides 23/12/2025)


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