Archdiocese of Seoul
Seoul (Agenzia Fides) - Il governo coreano ha firmato un accordo-quadro con i capi religiosi per promuovere una cultura del rispetto per la vita e prevenire il suicidio, che è una piaga nella società coreana. Il tema del "rispetto della vita" ha trovato la piena consonanza delle comunità religiose che hanno espresso la volontà di impegnarsi attivamente in questo campo.
Il testo è stato firmato il 24 novembre dal Primo Ministro coreano Kim Min-seok e dai rappresentanti delle vari religioni dopo il primo "Forum di cooperazione tra governo e religioni", tenutasi nella residenza ufficiale del Primo Ministro a Seul. Durante l'incontro, il Primo Ministro Kim ha dichiarato: "Ci sono sfide importanti che il governo e le comunità religiose devono affrontare insieme", riferendosi in particolare al basso tasso di natalità, alla prevenzione del suicidio e al rispetto per la vita.
"Questa è un'opportunità significativa per stabilire un sistema di cooperazione sulle principali questioni sociali. Continueremo a lavorare insieme per prevenire il suicidio e promuovere il rispetto della vita".
Tra gli esponenti religiosi presenti, per la Chiesa cattolica mons. Lee Yong-hoon, Vescovo di Suwon e presidente della Conferenza episcopale della Corea, ha dichiarato: "È opportuno che il governo e le comunità religiose firmino un accordo e lancino campagne per il rispetto della vita e la prevenzione del suicidio. Spero che sia un'opportunità per la nostra società, e che la Chiesa cattolica partecipi attivamente a quest'opera culturale".
"I cattolici - ha ricordato - confessano che la vita appartiene a Dio ed è sacra e inviolabile perché ci è stata donata da Dio. Di conseguenza promuoviamo il rispetto della vita e diffondiamo diversi insegnamenti, per prevenire il fenomeno del suicidio".
Kim Jong-hyuk, presidente della "Chiesa Unita di Corea", ha dichiarato: "È appropriato che il governo abbia inserito il tema del rispetto della vita nell'agenda nazionale fondamentale. Il Consiglio Cristiano di Corea e tutta la comunità cristiana faranno del loro meglio per collaborare".
Il Venerabile Seongung, direttore del Dipartimento degli affari generali dell'Ordine del buddismo coreano Jogye, ha affermato: "L'incontro ha profondamente riaffermato il valore della vita. Il nostro ordine religioso si assumerà anche la responsabilità e si impegnerà per prevenire il suicidio".
Na Sang-ho, rappresentante del Buddismo Won, ha affermato: "Credo che la religione possa svolgere il ruolo di una madre che abbraccia l'umanità incondizionatamente".
La Corea del Sud ha il tasso di suicidio più alto tra i paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), con un tasso di 29,1 decessi ogni 100.000 abitanti, censito nel 2023, cioè 14.872 suicidi, più del doppio della media OCSE.
Il suicidio nella nazione è la principale causa di morte per le persone di età compresa tra 10 e 49 anni. Il tasso tra la popolazione anziana è particolarmente elevato anche a causa di fattori come la povertà e la mancanza di sostegno sociale. Secondo gli studi, il tasso di suicidi in Corea del Sud è quasi raddoppiato negli ultimi due decenni, in contrasto con una tendenza che, a livello globale, va al ribasso. Dati recenti indicano un preoccupante aumento dei tassi di suicidio tra i giovani, in particolare tra le donne tra i 20 e i 30 anni.
(PA) (Agenzia Fides 25/11/2025)
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