AFRICA/MADAGASCAR - Annunciare Gesù tra le nuove miserie del mondo, sull’altopiano di Antsirabe

sabato, 29 luglio 2023

FMA

Ambanja (Agenzia Fides) - Suor Germana Boschetti è una delle 5 pioniere delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Madagascar. “Siamo arrivate ad Ambanja il 15 ottobre del 1985, agli inizi abbiamo studiato la lingua malgascia e dopo nove mesi ci siamo trasferite a Mahajanga città di porto nel nord ovest del Paese. Al nostro arrivo a maggio del 1986 i bambini avevano paura di noi perché eravamo bianche e con i grembiuli bianchi”.
Con il passare del tempo e con la loro presenza le suore sono diventate “di casa”, e nel frattempo sono cambiate parecchie cose. “L’acqua in casa non c’era e adesso qualcuno ce l’ha. In quegli anni non c’era la televisione e adesso che è arrivata anche lì sono iniziati i cambiamenti, a partire dal vestiario importato ha distrutto il piccolo commercio locale. Con l’arrivo delle fabbriche la gente ha smesso di lavorare nei campi, preferendo orari e stipendi fissi. Rispetto a quando siamo arrivate l’istruzione è migliorata con nuove scuole. Il fatto che Mahajanga fosse una città di porto faceva la differenza. Con un progetto voluto dall’allora dittatore Didier Ignace Ratsiraka, partivano le navi da pesca da altura che poi proseguivano direttamente per il Giappone per lo smercio.”
Dopo aver trascorso otto anni a Mahajanga suor Germana viene trasferita sugli altopiani nel villaggio di Betafo, vicino Antsirabe, dove per altri sei anni prosegue le attività missionarie di sostegno al miglioramento della condizione di donne e bambini, attraverso varie forme di istruzione scolastica, attività di ricamo a mano che poi hanno favorito il piccolo commercio. “Dopo Betafo sono ritornata altri 6 anni a Mahajanga per poi arrivare nella capitale Antananarivo dove mi sono fermata 12 anni, due anni a Fianarantsoa e ora di nuovo ad Ambanja da quasi tre anni.”

Suor Germana nei suoi tanti spostamenti ha potuto toccare con mano gli enormi cambiamenti. “Sono contenta di stare in mezzo alla gente, sentire l’accoglienza dei bambini e il calore degli adulti, andare al mercato per potermi confrontare con loro. Tra un luogo e l’altro c’è una differenza enorme soprattutto per l’aspetto della vita di fede. Rispetto all’altopiano dove ci sono molti più cristiani, mentre dove siamo adesso ci sono molti protestanti e molti musulmani ma non abbiamo problemi di convivenza. E’ proprio sugli altopiani a Betafo e Antsirabe che è iniziata la presenza cristiana in Madagascar. Altra grande differenza si può riscontrare tra le etnie. Dove mi trovo adesso c’è una grande divisione, parlano dialetti e lingue diverse e accettano la lingua malgascia ufficiale e i dialetti del sud e dell'altopiano. Anche per la scelta dei leader religiosi e politici appoggiano solo i rappresentanti delle loro etnie e non vogliono assolutamente gli altri.”
Le suore puntano a tenere insieme i bambini, a prescindere dalle appartenenze, così che imparando a volersi bene da piccoli, quando poi saranno più grandi continueranno a sentirsi fratelli. “Il nostro auspicio è che un po’ alla volta le cose cambino davvero.”
Suor Germana racconta anche delle enormi difficoltà che riscontrano ad Ambanja a far radicare tra le persone una adeguata percezione dell’importanza del lavoro. costante. “Abbiamo provato a coinvolgere le donne in progetti di cucito, abbiamo portato le macchine da cucire”. Ma spesso prevale l’abitudine che porta molte di loro a trascorrere le giornate sedute davanti alle case. Vivono di piccolo commercio, patate e cipolle, legumi secchi e farine quando ci sono. E nello stesso tempo, arrivano a privarsi del cibo pur di comprarsi vestiti per le feste.”
Mentre sull’altopiano la gente è abituata al lavoro duro – racconta suor Germana – “questo non accade ad Ambanja, dove adesso tanti puntano al guadagno facile che spesso arriva anche con il traffico di stupefacenti. Purtroppo è molto diffusa una nuova droga che da allucinazioni fino alla pazzia, foglie masticabili che arrivano su camion enormi dalla brousse, la foresta dove questi arbusti sono molto diffusi. Questi fasci di foglie vengono avvolti in sacchetti di nylon che poi portano in giro per venderli.”
Un altro dato ancora più drammatico è la crisi della famiglia. “Le famiglie – spiega la missionaria - non ci sono più. Mi ha colpito un bambino che una mattina mi ha detto: questa mattina è arrivata una mamma nuova a casa mia… oppure: è il quarto papà che arriva a casa…”
Descrivendo la parrocchia che ospita le Figlia di Maria Ausiliatrice ad Ambanja, suor Germana menziona i gruppi parrocchiali presenti, oltre a 1300 ragazzi che seguono il catechismo. “Una nostra suora è affiancata da una persona che ha la responsabilità della catechesi e insieme si occupano della formazione dei catechisti. Quando poi finisce la scuola il mercoledì pomeriggio andiamo in giro per il quartiere dove c’è una cappellina dove facciamo catechesi per adulti. Abbiamo anche l’oratorio con gli animatori e tanti ragazzi. Purtroppo essendo una città di passaggio, in particolare per l’isola di Nosi Be, c’è un alto tasso di prostituzione anche tra le bambine. Nelle scuole c’è tanta corruzione, micro crimine, alcol, furti, e inizia a circolare la droga che arriva anche dall’estero. Per quanto riguarda il personale che lavora da noi è difficile trovare cattolici, nella nostra scuola ci sono insegnanti non cattolici”. (AP) (Agenzia Fides 29/7/2023)


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