VATICANO - “I poveri non possono aspettare” dice il Cardinale Sodano alla Riunione Plenaria della 60esima Sessione dell’Assemblea dell’ONU a New York

sabato, 17 settembre 2005

New York (Agenzia Fides)- “Un’istituzione necessaria per promuovere la pace e lo sviluppo nel mondo ma che va riformata per affrontare le sfide del tempo presente”. Lo ha affermato il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato della Santa Sede, nel discorso tenuto ieri, 16 settembre, alla Riunione Plenaria della 60esima Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York dedicata alle prospettive future dell’ONU.
“La mia voce vuole essere l’eco di quelle dei cattolici del mondo intero che vedono nelle Nazioni Unite un’istituzione sempre più necessaria per la pace e il progresso dell’umanità” ha affermato il Segretario di Stato vaticano, che ha sottolineato come “le persone ordinarie, i miliardi di persone che costituiscono il “we the people” di cui parla la Carta delle Nazioni Unite, chiedono adesso ai responsabili delle nazioni: dateci un’istituzione moderna, capace di prendere delle risoluzioni e farle rispettare”.
Il Cardinale Sodano ricorda che nell’ambito della legislazione internazionale mancano ancora strumenti giuridici efficaci per affrontare problemi quali disarmo, controllo degli armamenti, lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, mentre va migliorata la collaborazione tra l’ONU e gli organismi regionali, al fine di risolvere i conflitti che ancora insanguinano diverse zone del mondo.
“La Santa Sede”, ha ricordato il Segretario di Stato vaticano, “è favorevole alla creazione di un organismo per riportare la pace nei Paesi lacerati dai conflitti armati”. Dopo aver ricordato le “tragedie dei Balcani, del Medio Oriente e dell’Africa, che devono farci riflettere sulla necessità di una cultura per la prevenzione dei conflitti”, il Cardinale Sodano ha affermato che “la responsabilità di proteggere è un nuovo concetto giuridico e politico che si va sviluppando. La Santa Sede chiede agli Stati di avere il coraggio di applicare le decisioni prese a riguardo. Così si potrà porre rimedio a quelle situazioni in cui le autorità nazionali non vogliono o non possono proteggere le proprie popolazioni”.
Accanto alla pace, l’altro grande tema affrontato dal Cardinale Sodano è stato quello dello sviluppo. Secondo la Santa Sede, le recenti decisioni prese dal G8 a Gleneagles vanno nella direzione giusta ma occorre fare di più, in particolare per la riduzione del debito dei Paesi poveri e la promozione del diritto alla salute delle popolazioni in via di sviluppo, con particolare riguardo al benessere di donne e bambini.
“La Santa Sede ha una missione prima di tutto spirituale, ma è proprio da questa che deriva il dovere di essere presente nella vita delle Nazioni e l’impegno di portare la giustizia e la solidarietà tra gli uomini. Per questo, la Santa Sede rinnova il suo totale appoggio agli obiettivi di questo Summit e farà tutto quello che è in suo potere perché porti i frutti sperati e sorga presto un’era di pace e di giustizia sociale. Rimane attuale una frase pronunciata del compianto Papa Giovanni Paolo II, nel corso del suo viaggio apostolico in Cile nel 1987: “Los pobres no pueden esperar”. I poveri non possono attendere” ha concluso il Cardinale Sodano. (L.M.) (Agenzia Fides 17/9/2005 righe 41 parole 512)


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