AFRICA/MALAWI - “Il ciclone Freddy è una tragedia mai accaduta nella storia del Paese” dice il Presidente della Conferenza Episcopale

lunedì, 3 aprile 2023 chiese locali   disastri naturali  

Lilongwe (Agenzia Fides) - “È una tragedia immane che mai era accaduta nella storia del Paese. La popolazione si trova in una situazione molto difficile” dice in un colloquio con l’Agenzia Fides Mons. George Desmond Tambala, Arcivescovo di Lilongwe e Presidente della Conferenza Episcopale del Malawi, riferendosi al ciclone tropicale Freddy che ha devastato il Malawi all’inizio di marzo, dopo aver colpito Madagascar e Mozambico a fine febbraio.
“Oltre alle vittime, attualmente si parla di più di 600 morti, c’è il dramma dei dispersi. La gente non sa dove sono finiti i loro familiari e conoscenti mancanti all’appello. Poi c’è il problema del cibo e quello delle case distrutte, mentre le scuole, per lo meno quelle non danneggiate, stanno piano piano riaprendo” dice l'Arcivescovo Tambala.
“Gli aiuti internazionali stanno arrivando mentre il governo ha mobilitato le sue risorse. Superata la fase d’emergenza il problema principale sarà quello della ricostruzione dalle abitazioni agli edifici pubblici, dalle strade dissestate ai ponti crollati” sottolinea il Presidente della Conferenza Episcopale del Malawi.
Per quel che concerne l’alimentazione, Mons. Tambala ricorda che “siamo alla fine della stagione delle piogge. Vediamo se si riesce a coltivare rapidamente qualcosa nonostante i danni arrecati alle colture. Sarà una sfida perché quello che si riuscirà a coltivare dipende dall’acqua che si trova. In Malawi la stagione delle piogge inizia a novembre e finisce alla fine di aprile, poi inizia la stagione secca che rende impossibile le coltivazioni. Quindi rimane solo aprile per coltivare qualcosa, forse manioca e patate, mentre è difficile che si riesca a fare un raccolto di mais o di altri cereali”.
Mons. Tambala sottolinea come la risposta dei fedeli sia stata incoraggiante: “Di fronte a questo dramma la gente non ha perso la fede e la speranza. I fedeli vengono a messa ancora più di prima della tragedia causata dal ciclone. Cercano conforto dai nostri sacerdoti ma soprattutto si offrono per aiutare il prossimo. Ho scoperto come la maggior parte della gente si preoccupa di essere solidale gli uni con gli altri. Dal punto di vista della fede la cosa più rilevante è proprio la riscoperta del valore della solidarietà che si traduce in gesti concreti. Ci sono famiglie che condividono quel poco che hanno; donne che si uniscono per cucinare cibo per quelli che non hanno niente; raccolta di collette come quella di sabato scorso (25 marzo) durante la messa in tutte le parrocchie del Paese per costituire un fondo per le vittime del ciclone”.
“Un’altra cosa che ho notato- continua l’Arcivescovo di Lilongwe - è che la gente dimostra sempre più la capacità di discernere tra le diverse proposte che arrivano specialmente da parte dei nuovi movimenti religiosi guidati dai cosiddetti “profeti””. “Ogni volta che si verifica una tragedia loro fanno una “profezia” per approfittare della credulità della gente. Ma sempre più persone non cadono vittima di questi “profeti” perché capiscono che sono persone che cercano di cavalcare l’onda emotiva della tragedia per fare proselitismo”.
Per quel che concerne la Chiesa cattolica in Malawi, L'Arcivescovo Tambala afferma che “la Chiesa cattolica annuncia il Vangelo e fa opera sociale aperta a tutti. Nelle nostre scuole vi sono diversi alunni e alunne non cattolici, anche dei musulmani. Grazie al contatto con sacerdoti, religiosi e religiose alcuni di questi chiedono liberamente di diventare cattolici”.
Su 20 milioni di abitanti di questi circa il 24% sono cattolici; i musulmani sono il 14-15%: il resto appartengono alle altre chiese e comunità cristiane, ma la Chiesa in Malawi gestisce un’importante rete di opere sociali, dalle scuole ai centri sanitari. “Penso che senza questa rete il Malawi sarebbe un Paese ancora più povero. La Chiesa cattolica è una parte molto importante della vita del Paese” conclude Mons. Tambala. (L.M.) (Agenzia Fides 3/4/2023)


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