EUROPA/FRANCIA - L’Appello di Pace a conclusione dell’Incontro internazionale di Lione “Uomini e Religioni”: “La pace rende più possibile un mondo migliore. La via della pace è il dialogo.”

mercoledì, 14 settembre 2005

Lione (Agenzia Fides) - “E’ tempo che finisca l’uso della violenza! La vita umana è sacra. La violenza umilia gli uomini e la causa di chi la utilizza. Il mondo è stanco di vivere nella paura. Le religioni non vogliono la violenza, la guerra, il terrorismo.” E’ un passo dell’Appello di Pace 2005 che ha concluso l’annuale Incontro internazionale “Uomini e religioni” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, che quest’anno si è svolto a Lione dall’11 al 13 settembre sul tema “Il coraggio di un umanesimo di pace”.
Nell’appello si ribadisce: “Chi usa il nome di Dio per affermare un interesse di parte o legittimare la violenza, avvilisce la religione. Nessuna guerra è mai santa. L’umanità non si migliora con la violenza e con il terrore.” I partecipanti all’incontro ricordano che la pace è dono di Dio, e Dio la dona a chi crede in Lui. Per questo hanno pregato a Lione, perché la pace “si estenda a tutti gli uomini e le donne, abbracci tutti i popoli della terra, fermi le mani dei violenti e sconvolga i disegni di terrore.”
Di fronte ai tanti dolori e alle innumerevoli povertà che ancora attanagliano milioni di persone nel mondo (miseria, salute, istruzione, acqua, sicurezza…) si chiede ai politici “una più forte concentrazione di energie e di risorse per rendere meno povero e più umano il mondo del XXI secolo”. L’Appello prosegue: “La pace rende più possibile un mondo migliore. La via della pace è il dialogo. Il dialogo non abbassa la difesa verso l’altro, ma protegge; trasforma l’estraneo in amico; rende possibile quel lavoro in comune per lottare contro la povertà e ogni male.”
Il dialogo tra esponenti delle varie comunità religiose e con gli umanisti del nostro tempo vissuto a Lione ha fatto emergere le profonde diversità tra religioni e culture, “ma si è fatto chiaro che c’è un destino unico. E’ tempo di lavorare assieme con coraggio per un umanesimo capace di costruire la pace tra i popoli e gli individui. L’obiettivo non è l’affermazione dell’uno o dell’altro, ma realizzare una civiltà in cui si vive insieme. L’arte del dialogo è la strada paziente per costruire questa civiltà del vivere insieme”. (S.L.) (Agenzia Fides 14/9/2005 - Righe 24; Parole 369)


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