ASIA/PAKISTAN - I Frati Cappuccini in Pakistan: servizio pastorale, dialogo interreligioso, opere sociali

venerdì, 9 settembre 2005

Lahore (Agenzia Fides) - “I figli di san Francesco in Pakistan sono impegnati a portare un messaggio e una testimonianza di pace e di riconciliazione in una società attraversata da violenza e intolleranza”, affermano i frati cappuccini del Pakistan, mentre nel paese vi è una diffusa preoccupazione per i due novi attentati che nella notte fra l’8 e il 9 settembre hanno colpito due ristoranti americani nella città di Karachi, il grande porto del sud del Pakistan.
Le esplosioni, causate da ordigni di fabbricazione artigianale, hanno provocato quattro morti, mentre la polizia ha aperto un’inchiesta. In una situazione che spesso vede episodi di tensione interreligiosa e l’emergere di gruppi fondamentalisti, la testimonianza dei frati francescani è “semplice e silenziosa, resa in umiltà, dedicata alla sensibilizzazione sui temi della giustizia e della pace, al dialogo interreligioso, alla formazione dei giovani, all’impegno nell’istruzione e nel settore sanitario”, spiega p. Francis Nadeem, di recente rieletto vice provinciale dei frati Cappuccini in Pakistan.
P. Francis Nadeem è segretario della Commissione per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo nella diocesi di Lahore, impegnata a promuovere l’educazione alla pace fra i giovani di diverse comunità religiose, “per diffondere i valori di armonia sociale, fraternità, uguaglianza, giustizia e rispetto di ogni persona”. Secondo p. Nadeem, questi valori dovrebbero essere ufficialmente inseriti nel curriculum scolastico nazionale, sin dalla prima infanzia.
La presenza dei frati cappuccini in Pakistan è stata iniziata dai frati del Belgio, giunti nell’arcidiocesi di Lahore nel 1888. Da allora i frati hanno fondato case di formazione a Lahore e Karachi, impegnandosi nel servizio pastorale a tutti i livelli, anche nel campo delle comunicazioni sociali.
(PA) (Agenzia Fides 9/9/2005 righe 24 parole 267)


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