ASIA/IRAQ - “È possibile garantire la sicurezza conciliando la libertà senza alterare i principi della democrazia” dice all’Agenzia Fides p. Nizar Semaan

mercoledì, 13 luglio 2005

Baghdad (Agenzia Fides)- “È possibile garantire la sicurezza conciliando la libertà senza alterare i principi della democrazia” dice all’Agenzia Fides p. Nizar Semaan, sacerdote siriaco di Mosul nel nord Iraq, commentando le polemiche in Europa per la presenza di persone che predicano la violenza in nome dell’Islam.
“In tutti i paesi arabi i sermoni del venerdì sono controllati attentamente dal governo per impedire che vi siano discorsi violenti. Questo non avviene nelle democrazie occidentali dove esiste giustamente la libertà d’espressione. Bisogna però conciliare il diritto all’espressione del proprio pensiero con le esigenze di sicurezza per impedire che i giovani siano traviati da discorsi violenti”.
“In Italia esiste ad esempio una legge contro l’odio razziale” continua p. Nizar. “Mi domando se non sia possibile applicarla nei casi di quei predicatori che incitano all’uccisione degli infedeli”.
“I giovani che diventano terroristi sono in diversi casi ragazzi di buona famiglia, che per problemi personali si avvicinano a chi predica un discorso radicale. A forza di sentire parole d’odio, la loro frustrazione diventa rabbia e odio che li trasforma in vittime sacrificali dei burattinai del terrore” ricorda il sacerdote iracheno.
“L’Europa è moralmente più forte di coloro che la vogliono soggiogare con la violenza. Il terrorismo si sconfigge non con la forza militare, ma con la legge capace di conciliare il rispetto delle libertà democratiche con le esigenze di sicurezza della collettività” conclude p. Nizar. (L.M.) (Agenzia Fides 13/7/2005 righe 25 parole 292)


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