AFRICA/CENTRAFRICA - Il Cardinale Nzapalainga ricorda l’imam Kobine Lamaya, “operatore di pace”

martedì, 1 dicembre 2020 pace  

Bangui (Agenzia Fides) - "È un baobab che è caduto, perché quest'uomo è stato uno studioso, un uomo di saggezza, che ha saputo raccogliere, che aveva in bocca la parola dell'unità, che aveva rispetto e stima per l' altro”. Così Sua Eminenza il Cardinale Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, ha reso omaggio all’imam, Omar Kobine Lamaya, Presidente del Consiglio Islamico Superiore della Repubblica Centrafricana, morto a Bangui il 28 novembre all'età di 66 anni.
Rispettato da tutti, l’imam è stato uno dei fondatori della Piattaforma delle Confessioni Religiose della Repubblica Centrafricana (PCRC), che dal 2012 riunisce chiese cattoliche e protestanti, nonché la comunità musulmana da lui rappresentata. Il PCRC è stata un'importante organizzazione di mediazione nella guerra civile che ha sconvolto il Paese nel 2013. L'organizzazione ha anche ricevuto il Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani nel 2015 in omaggio al suo lavoro per la pace.
“Abbiamo lottato insieme per preservare l’unità invitato al rispetto e alla stima dell’altro” - ricorda il Cardinale che ha definito l’imam scomparso “il mio fratello maggiore”.
Tra le recenti iniziative promosse dall’iman scomparso insieme agli altri leader religiosi ricordiamo la Partnership interconfessionale per il consolidamento della pace nella Repubblica Centrafricana (CIPP, vedi Fides 16/5/2016).), un progetto comune finanziato da un gruppo di ONG cristiane e islamiche per sostenere il processo di pacificazione nel Paese africano che sta compiendo importanti progressi per uscire dalla guerra civile, promosso dalla piattaforma interreligiosa per la pace del Centrafrica. (L.M.) (Fides 1/12/2020).


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