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Dacca (Agenzia Fides) - I cristiani in Bangladesh, esigua minoranza in un paese a maggioranza musulmana, devono spesso affrontare discriminazioni: lo rileva all'Agenzia Fides il sacerdote cattolico p. David Bipul Das, viceparroco della Church of Our Lady of Guidance, nella diocesi di Barisal. "I cristiani vivono in mezzo ai vicini musulmani in molte parti del paese. Pregiudizi verso i cristiani persistono sulla base di linee socio-religiose ed anche economiche", riferisce all'Agenzia Fides p. David Bipul Das, che è missionario della Santa Croce (CSC).
Inoltre vi sono casi in cui "estremisti musulmani continuano a molestare i cristiani, con motivi pretestuosi, per fomentare un litigio e incitare l'odio religioso nella società", conferma a Fides p. Das . Un altro fenomeno da rilevare è il "land grabbing", ovvero la pratica con cui alcuni musulmani sottraggono con la violenza la terra dei cristiani, attraverso minacce e intimidazioni. "Questo è un problema grave per i cristiani" afferma.
Nella cornice di tali sfide sociali, la Church of Our Lady of Guidance "si impegna ad accompagnare la vita dei fedeli cattolici per mantenere pace e armonia con i musulmani nella società", osserva p. Das, che guida una parrocchia con circa 250 famiglie cattoliche, su un territorio con circa 10.000 abitanti.
La comunità cristiana in Bangladesh rappresenta lo 0,2% in un paese che ha 162 milioni di abitanti. Tuttavia, il suo impatto positivo va al di là della dimensione numerica. La comunità cristiana, rileva il sacerdote, "è considerata come una comunità amante della pace, e portatrice di un alto senso di valori morali e spirituali, molto visibili nella testimonianza di vita". Il popolo del Bangladesh e il suo governo apprezzano questa presenza e hanno un atteggiamento generalmente positivo nei confronti dei cristiani.
La nazione riconosce il contributo e i sacrifici che i cristiani bangladesi hanno compiuto soprattutto durante il periodo della lotta di liberazione, nel 1971 e, negli anni seguenti all'indipendenza, per la ricostruzione del paese. Il contributo della Chiesa cattolica nel settore dell'istruzione, della salute, dello sviluppo sociale, delle opere caritative, della crescita socio-economica della popolazione è tutt'oggi ampiamente riconosciuto e apprezzato. La comunità cristiana gestisce alcune delle migliori istituzioni educative del paese che hanno generato cittadini molto competenti e qualificati, molti dei quali ora ricoprono ruoli di leadership nel paese e negli uffici governativi.
La Chiesa cattolica e le altre comunità cristiane rilevano e presentano alle istituzioni alcune questioni: la necessità di concedere visti ai missionari che vengono dall'estero; il bisogno di concedere alcune eccezioni ai regolamenti pubblici, per gli istituti educativi gestiti dai cristiani, così come alle disposizioni che regolano le donazioni dall'estero; alcuni casi di ingiustizie e violenze verso le minoranze religiose. (SD-PA) (Agenzia Fides 22/1/2018)