Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Le Pontificie Opere Missionarie hanno come scopo di evidenziare la natura missionaria della Chiesa e il dovere di tutti i Cristiani di partecipare alla sua Missione. La Giornata Missionaria Mondiale, momento culminante e conosciuto a tutti i livelli, diventato ormai una tradizione nella Chiesa, è stata pensata e richiesta dalla Pontificia Opera della Propagazione della Fede. Le quattro Pontificie Opere Missionarie (Propagazione della Fede, San Pietro apostolo, Infanzia Missionaria, Unione Missionaria) pur fondate in epoche diverse, costituiscono un’istituzione unica ed hanno uno scopo fondamentale che le accomuna: promuovere lo spirito missionario universale in tutto il Popolo di Dio che è la Chiesa.
La Pontificia Opera della Propagazione della Fede è sorta dal carisma di una giovane donna di Lione, Pauline Marie Jaricot che nel 1816, a 17 anni, rifiuta la sua vita agiata e con altre giovani lavoratrici delle fabbriche di suo padre, fonda l’Associazione spirituale delle "Riparatrici". Due anni dopo questo gruppo assume anche l’impegno della preghiera e dell’animazione missionaria, e "al fine di cooperare all’espansione del Vangelo" raccoglie un’offerta settimanale. L’Opera oggi è presente in 120 Paesi in tutti i Continenti del mondo. Volendo riassumere il suo contributo più grande alla Chiesa, si può affermare che, profeticamente ed in modo carismatico, la sua fondatrice pose la Missione al centro della Chiesa e della sua vita, affermando il valore della preghiera e il dovere del contributo all’evangelizzazione da parte di tutti i cristiani, anche dei più poveri. L’importanza di questa Opera nella Chiesa oggi è tale che, senza la sua preghiera per la Missione, i sacrifici e i contributi finanziari dei suoi membri o versati attraverso di essa dai cattolici in tutto il mondo nel Fondo Universale di Solidarietà, l’impegno di evangelizzazione e il suo sviluppo anche materiale, risulterebbe molto limitato.
Scheda biografica - Pauline Marie Jaricot nasce il 22 luglio 1799 a Lione (Francia), in una famiglia borghese. Appena diciassettenne, inizia una vita di preghiera più intensa e un profondo cammino di ricerca spirituale. Durante gli anni giovanili entra in un'Associazione dell'Istituto Missioni Estere di Parigi, che chiede preghiere e denaro per aiutare le missioni in Estremo Oriente. Ma per lei tale iniziativa non è sufficiente: è urgente trovare un metodo più semplice e popolare. Nell'autunno 1819, mentre prega, riceve l'ispirazione di come aiutare le missioni in maniera stabile, consapevole, organizzata e universale: si tratta di costituire una catena di fraternità che, di decina in decina, si impegni a raccogliere offerte e trovare nuovi associati. Così il 3 maggio 1822 un gruppo di laici costituiscono il ''Consiglio della Propagazione della Fede'' esteso a tutte le missioni. Nel 1826 organizza il ''Rosario vivente'', mentre si intrecciano legami regolari tra l'Opera della Propagazione della Fede di Lione e la Congregazione di ''Propaganda Fide'' a Roma.
Dalla Francia l'Opera si estese rapidamente in Italia, Belgio, Germania e Spagna, e poi in tutte le nazioni d'Europa. Nel 1831 lancia e organizza le ''Figlie di Maria'', religiose senza uniforme, dedite alle opere di carità. Nel 1845, sensibile alle miserie della classe operaia, fonda ''l'Opera delle Operaie'', attrezzando e avviando un'officina. Ma quest'ultima iniziativa, e sproporzionata per le sue forze. In seguito, subendo l'inganno di un affarista senza scrupoli, è costretta a fallire. Abbandonata dagli uomini, trova rifugio in Dio. E prende come sua personale guida spirituale Giovanni Maria Vianney, il curato d'Ars. Muore a Lione, il 9 gennaio 1862. Il 3 maggio 1922 l'Opera della Propagazione della Fede viene eretta a Pontificia con il Decreto ''Romanorum Pontificum'' del Papa Pio XI. Nel 1963 le virtù di Maria Paolina Jaricot sono proclamate eroiche dal Beato Papa Giovanni XXIII. Attualmente è in corso il processo canonico per la Beatificazione. (S.L.) (Agenzia Fides 4/5/2005 - Righe 42; Parole 611)
