ASIA/GIORDANIA - I social media: strumenti di dialogo o di odio religioso?

martedì, 15 settembre 2015
Faro

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Amman (Agenzia Fides) – Nelle vicende tragiche che tormentano i popoli del Medio Oriente, un ruolo innegabile e crescente viene giocato anche dalla comunicazione attraverso i social media. Gli strumenti di connessione in rete, rinnegando la loro vocazione originaria, sono diventati uno dei veicoli principali delle campagne che istigano all'odio religioso e fomentano i conflitti settari. Per affrontare questa emergenza e riscoprire i social media come spazio di dialogo e di conoscenza tra identità diverse, il KAICIID (Centro internazionale “Re Abdullah” per il dialogo interreligioso e interculturale) ha organizzato ad Amman il primo programma di formazione rivolto agli operatori del settore, intitolato “Uniti contro la violenza in nme della religione”. Il corso di approfondimento – che è durato cinque giorni e si conclude oggi, 15 settembre – aveva come obiettivo di fondo quello di disseminare nel web potenti antidoti per neutralizzare le strategie dei seminatori digitali di odio religioso, riconoscendo la pluralità culturale e religiosa del Medio Oriente come fattore di reciproco arricchimento.
Al seminario di formazione, articolato in sessioni di approfondimento curato da professori, intellettuali e operatori dei media, hanno partecipato circa 120 giovani allievi.
Inaugurato ufficialmente il 26 novembre 2012, il Centro Kaiciid ha sede a Vienna, in Austria. Fondato da Arabia Saudita, Spagna e Austria, con la Santa Sede come organismo osservatore fondatore, esso include rappresentanti cristiani, buddisti, induisti, ebrei e musulmani. (GV) (Agenzia Fides 15/9/2015)


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