AMERICA/VENEZUELA - “L'esperienza cristiana deve avere conseguenze sociali” esortano i Vescovi

venerdì, 10 luglio 2015

Caracas (Agenzia Fides) – A conclusione della sua Assemblea Ordinaria n. 104, la Conferenza Episcopale del Venezuela ha pubblicato una esortazione pastorale che prende spunto dal versetto biblico "Conosco le sofferenze del mio popolo" (Esodo 3,7), per esprimere la preoccupazione dei Vescovi e le loro richieste alla comunità nazionale.
In 29 punti, il documento pervenuto a Fides invita a riflettere sugli eventi che vive il continente e il paese: la visita apostolica di Papa Francesco in America Latina, la pubblicazione della enciclica Laudato Si, la beatificazione dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, l'entusiasmo per il prossimo Incontro Nazionale dei Giovani (ENAJO).
Quindi l’esortazione analizza i principali problemi che vive la società: "Il popolo venezuelano chiede migliori condizioni di vita quotidiana; chiede una maggiore sicurezza e protezione per il diritto alla salute e all'alimentazione. L'intera nazione soffre la mancanza di farmaci e di cure ospedaliere e di molte altre carenze. Chiede maggiore sicurezza contro la violenza sfrenata, l'impunità e il traffico di droga. Le interruzioni del servizio elettrico e del servizio di acqua potabile in tutto il paese, colpiscono sia la vita familiare che il lavoro, e generano angoscia e danni".
Dinanzi a questa situazione, i Vescovi ricordano: "Tutti siamo necessari. Il Venezuela è di tutti. Ognuno di noi ha l'obbligo morale di fornire il meglio, nel perseguimento del bene comune, tenendo conto degli interessi dei poveri, perché non siano loro a sopportare il peso più oneroso delle misure adottate". Poi aggiungono: "Vogliamo costruire un paese che concepisca la politica come l'arte di armonizzare i diversi modi per cercare il consenso e il bene comune di tutti i venezuelani, non insistendo sulla polarizzazione, le differenze, il rifiuto di riconoscere l'altro".
Ricordando che "tutto il popolo deve partecipare responsabilmente al processo elettorale del prossimo dicembre”, i Vescovi sottolineano che questa “è l'occasione della ricostruzione politica e sociale del paese”. Il documento si conclude con un invito: "Come cittadini e come credenti, sappiamo che l'esperienza cristiana deve portare a conseguenze sociali. Continuiamo a costruire una Chiesa povera e dei poveri, in atteggiamento missionario, in una permanente attività di conversione, disponibile e samaritana, che riesca ad insegnare, predicare e guarire con atteggiamento misericordioso".
(CE) (Agenzia Fides, 10/07/2015)


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