ASIA/NEPAL - Riprendere le attività scolastiche potrebbe aiutare i bambini a superare il trauma del terremoto

sabato, 9 maggio 2015

Kathmandu (Agenzia Fides) – Le vittime più vulnerabili del recente terremoto che ha colpito il Nepal rimangono i bambini. Per cercare almeno di limitare i danni psicologici del trauma che stanno vivendo, alcuni esperti dell’Unicef sostengono che far riprendere le attività scolastiche potrebbe aiutarli a farli rivivere una sensazione di normalità. Non è certamente facile, tenendo presente l’attuale situazione di totale sconvolgimento del Paese tra morti, feriti, dispersi e l’80% delle scuole andate distrutte. Attualmente sono già stati allestiti dieci ‘spazi amici per l’infanzia’ dove vengono svolte alcune attività educative. Ci sono piccoli talmente traumatizzati che non parlano più, che hanno paura anche di essere lasciati dai genitori quando questi vanno a lavorare, hanno riferito alcuni volontari e cooperanti. Inoltre, l’Unicef sta cercando di assicurare a tutti i piccoli i generi alimentari di cui hanno bisogno, acqua e rifugi al chiuso, in particolare per quelli che sono rimasti soli dopo il terremoto. La situazione di questi ultimi comporta ulteriori problematiche e preoccupazioni riguardo ad eventuali abusi o traffico nei quali potrebbero essere coinvolti. Si teme, inoltre, la diffusione di malattie o epidemia causate dalla mancanza di acqua e igiene. E per fare fronte anche a questo, l’organizzazione delle Nazioni Unite sta fornendo farmaci, vaccini e assistenza sanitaria in generale. (AP) (9/5/2015 Agenzia Fides)


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