AFRICA/EGITTO - Per il Vescovo copto cattolico Antonios Mina il convegno di al-Azhar contro il terrorismo islamista è “un fatto epocale”

giovedì, 4 dicembre 2014

Il Cairo (Agenzia Fides) - “La conferenza organizzata dall'Università di al-Azhar per condannare il terrorismo e l'estremismo di matrice islamista è un fatto di grande portata storica. E non so se in Occidente qualcuno se ne è accorto”. Così Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Guizeh, descrive all'Agenzia Fides l'importanza del convegno internazionale organizzato presso l'Università cairota – considerata il più importante centro teologico dell'islam sunnita – per riflettere sulla controversa questione del rapporto tra mondo islamico e estremismo a tinte islamiste. Al convegno, che si conclude oggi, hanno preso parte 700 studiosi e rappresentanti di istituzioni politiche, sociali e religiose – compresi alcuni leader di comunità cristiane d'Oriente - provenienti da 120 Paesi (vedi Fides 3/12/2014).
“E' la prima volta - sottolinea Anba Antonios - che un'istituzione islamica così influente dice chiaramente che le teorie usate dai terroristi e dagli estremisti per giustificare le loro azioni violente con il Corano rappresentano una perversione dell'autentico Islam. Finora le istituzioni e le accademie islamiche erano state quasi sempre molto timide nel condannare tali derive. Le condanne arrivavano solo davanti a fatti terroristici eclatanti, e venivano di solito riferite al singolo atto violento. Adesso, viene presa di mira tutta l'ideologia malata che sta dietro le strategie dell'estremismo di marca islamista. E' un passo importante, e speriamo che produca frutti concreti”.
Il Vescovo copto cattolico di Guizeh riferisce a Fides la grande risonanza che ha avuto tra i convegnisti l'intervento di Paul Youssef Matar, Arcivescovo di Beirut del Maroniti: “L'Arcivescovo Matar - racconta Anba Antonios - ha parlato a braccio, concentrandosi su pochi concetti di importanza vitale. Ha chiesto a tutti i musulmani di avere oggi nei confronti dei cristiani almeno il rispetto manifestato nei loro confronti dallo stesso profeta Mohammad. Ha ricordato che per ogni sincero musulmano i cristiani, insieme agli ebrei, sono ‘gente del Libro’, e non possono essere considerati come membri di una minoranza da sottomettere o da maltrattare, e tantomeno come dei nemici. Inoltre ha invitato tutti i musulmani a unirsi, e a dare insieme il loro contributo indispensabile alla coesistenza pacifica”. (GV) (Agenzia Fides 4/12/2014).


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