Elenco degli operatori pastorali uccisi nel 1999

venerdì, 31 dicembre 1999

Come ogni anno, alla festa dei Santi Innocenti, Fides pubblica la lista dei missionari e missionarie uccisi nel corso dell’anno 1999. Quest’anno sono 31 fra sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti e seminaristi. Ed è naturalmente una lista incompleta: di alcuni non si sa nemmeno il nome, e di tanti altri non si conosce nemmeno il martirio, essendo ufficialmente “solo” scomparsi.
I martiri di quest’anno provengono dai luoghi più caldi del pianeta, dove da anni si è immersi in guerre e violenze, soprusi ai diritti umani e oppressioni tiranniche. Colombia, Timor Est, Congo, Sierra Leone…: sono paesi che guardati attraverso la filigrana dei media non offrono alcuna speranza. E invece il martirio di questi 31 testimoni di Cristo mostra che la Chiesa era ed è là, a predicare la fede, la pace, il perdono, l’amore all’uomo. La morte di un martire è il segno che quei luoghi tanto disperati sono riscattati, divenuti un luogo sacro, dove Cristo stesso lavora per rendere fecondo il sacrificio gratuito dei suoi.
Molti di questi missionari e missionarie sono stati uccisi mentre erano in viaggio: a celebrare Messa nelle foreste del Congo, a portare aiuti ai profughi di Timor, a predicare sui fiumi della Colombia. Vale la pena sottolineare un altro aspetto: le suore di Timor Est, o i missionari in Colombia, o le suore di Madre Teresa in Sierra Leone sono morti a causa di Cristo mentre servivano i bisogni di uomini e donne coi quali vivevano. È sempre più comune il martirio di chi condivide, a causa di Cristo, una situazione di offesa ai diritti umani.


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