AMERICA/PARAGUAY - I nativi vittime di povertà e razzismo

lunedì, 29 settembre 2014

Asunción (Agenzia Fides) – Un fenomeno relativamente nuovo e che si sta rapidamente evolvendo in Paraguay è quello dei nativi che vengono espulsi dalle loro terre di origine e mandati in città come Asunción e Ciudad del Est. La denuncia arriva all’Agenzia Fides dalla Coordinatrice nazionale della Pastorale Indigena (Conapi) del Paese. L’espulsione dalle loro terre da parte dei grandi latifondisti produttori di soya e allevatori di bestiame, e la mancanza di tutela da parte dello Stato, obbliga i nativi di diverse etnie a dirigersi verso le grandi città in cerca di sostentamento e aiuti. La metà degli oltre 112 mila indigeni in Paraguay non possiede terre, vengono mandati via, arrivano nelle città trovandosi ad affrontare gravi problemi di accettazione da parte della popolazione.
Secondo la Conapi, gli indigeni che vivono per le strade di Asunción e Ciudad del Este si trovano coinvolti in situazioni che fino a quel momento erano loro sconosciute come alcolismo, tossicodipendenza e prostituzione. Secondo il Governo il 75% di loro vive in condizioni di estrema povertà. La loro cultura linguistica è divisa in 5 ceppi (guaraní, mataco, zamuco, maskoy e guaicurú), ognuno con le rispettive varianti. Per cercare di affrontare in minima parte tale complessa problematica, la Conapi ha organizzato il seminario “Indigeni nelle zone urbane”, al quale hanno preso parte leader e membri delle comunità indigene che vivono in città, che hanno condiviso esperienze, necessità e sfide. Sono stati affrontati gli aspetti socioeconomici e culturali della situazione attuale degli indigeni nelle zone urbane, così come gli aspetti politici e antropologici. (AP) (29/9/2014 Agenzia Fides)


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