ASIA/TURCHIA - Nei libri scolastici le comunità cristiane presentate come strumenti delle potenze straniere contro l'Impero ottomano

lunedì, 15 settembre 2014

Ankara (Agenzia Fides) - In alcuni libri di storia in uso nelle scuole della Turchia, la narrazione della fine dell'Impero ottomano e della rivoluzione kemalista continua a descrivere gli armeni e le altre comunità cristiane come forze antagoniste a servizio dei disegni di conquista delle potenze straniere, a partire dalla Russia e dall'Inghilterra. Lo rivela una ricerca pubblicata dal bisettimanale armeno Agos, che ha consultato i manuali per l'insegnamento nelle scuole primarie e secondarie della Turchia per l'anno accademico appena iniziato, resi noti sul sito internet del Ministero per l'educazione. In particolare, in un volume di storia predisposto per l'ottava classe la pressione esercitata da russi e inglesi sulle minoranze cristiane dell'Impero ottomano viene presentata come il fattore che avrebbe scatenato le reazioni contro gli armeni, presentate come “deportazioni necessarie” e mai come stragi. L'unica minoranza cristiana risparmiata da riferimenti negativi è quella sira. Tutte le altre – si legge nel dossier consultato dall'Agenzia Fides - vengono accomunate come strumenti delle potenze straniere intente a innescare la disgregazione dell'Impero ottomano. “La politica degli Stati in conflitto, mirante alla demolizione dell'Impero ottomano” si legge in un passaggio del testo “è stata efficace tra le comunità armena, greca, nestoriana, caldea e melchita, nonostante il suo effetto molto debole sulla comunità sira”. (GV) (Agenzia Fides 15/9/2014).


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