ASIA/PAKISTAN - Discriminazione e violenza su un commerciante cristiano, minacciato da estremisti islamici

sabato, 28 giugno 2014

Lahore (Agenzia Fides) – Il cristiano Jabar Masih, del quartiere di Nahla a Lahore, è stato minacciato da estremisti: “Se non ti converti all’islam, non puoi continuare la tua attività economica”, gli hanno intimato. Jabar, che vive con la sua famiglia nella “colonia” cristiana di Nahla, vende riso cucinato in un piccolo negozio. E’ una attività economica che a stento gli garantisce la sopravvivenza. Gli estremisti gli hanno imposto la chiusura del negozio, minacciandolo di morte o di una denuncia alla polizia. Masih si è rivolto all’avvocato Sardar Musthaq Gill che gli ha assicurato assistenza legale, accompagnandolo a presentare un reclamo alla polizia. L’avvocato spiega a Fides: “Alla base di tali atti di violenza, che sono molto comuni nella società pakistana, vi è una ideologia discriminatoria, perché, secondo gli estremisti, ai cristiani non deve essere permesso gestire attività economiche o commerciali, in quanto essi appartengono alle caste più basse e sono minoranze religiose non islamiche. Sono ritenuti ‘inferiori’. Dunque essi dovrebbero svolgere solo i lavori più umili e come, la pulizia, la nettezza urbana, restando a servizio, privato o collettivo, dei musulmani”.
Nell’area un altro uomo cristiano che vende frutta è stato vittima delle stesse minacce. Va detto che i cristiani locali ricordano bene quanto accaduto nel marzo 2013 lo scorso anno alla “Joseph Colony” di Lahore dove, in un caso simile – un solo cristiano era finito nel mirino, accusato di blasfemia – un intero quartiere venne dato alle fiamme. I cristiani della colonia di Nahla temono che l’evento possa ripetersi e sono terrorizzati. “Questo tipo di pressioni quotidiane e di ideologia discriminatoria è alla base della costante emorragia dei fedeli cristiani che, lentamente, stanno lasciando il Pakistan scegliendo altre destinazioni, come l’India o l’Europa, nella speranza di vivere in pace”, spiega a Fides l’avvocato Gill. (PA) (Agenzia Fides 28/6/2014)


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