AMERICA/MESSICO - A 88 anni, Mons. Lona continua a difendere la popolazione indigena

giovedì, 15 maggio 2014

Chimalapas (Agenzia Fides) – Il Vescovo emerito della diocesi di Tehuantepec (Messico), Sua Ecc. Mons. Arturo Lona Reyes, ha affermato pubblicamente che Rosario Robles Berlanga, la responsabile federale della SEDESOL (Segreteria dello Sviluppo Sociale), "dovrebbe studiare la storia dei popoli indigeni" per non fare dichiarazioni "assurde e discriminatorie". La responsabile dell’Istituto di previdenza sociale che distribuisce sussidi alla popolazione più bisognosa, pochi giorni fa aveva affermato che "non si daranno più sussidi alle donne indigene con più di 3 figli". Inoltre, trovandosi presso la comunità indigena di Los Encinos, nel comune di El Nayar, a Nayarit, la funzionaria aveva aggiunto che le donne indigene cercano di avere più figli per accedere ad un maggior numero di sussidi.
La dichiarazione, considerata “discriminatoria”, ha suscitato proteste in diversi settori del paese, tra cui la Chiesa, nella persona di Mons. Lona Reyes. A parere del Vescovo, secondo quanto informa la nota inviata all’Agenzia Fides, le dichiarazioni della Robles Berlanga sono assurde, in quanto essa "non conosce la struttura etnica, non sa nemmeno che le donne dei popoli indigeni non sanno cosa sia un aborto, cosa siano gli anticoncezionali… sanno solo del miracolo della vita!".
Mons. Lona Reyes ha lamentato pubblicamente l'ignoranza della funzionaria durante la prima riunione regionale della “Defensoria dei diritti umani del popolo di Oaxaca”, mettendo in dubbio l'esito dei programmi di assistenza nella zona, in quanto non raggiungono le comunità. Ha quindi raccomandato che la distribuzione delle risorse "si facciano nei villaggi", perché ci sono donne che camminano fino a 10 ore per una miseria e alla fine, non portano indietro nulla. "Da quando mi sono ritirato - ha sottolineato il Vescovo, che ha 88 anni - io abito nella zona della foresta di Chimalapas, e lì non arriva niente, la gente deve camminare 8 o 10 ore per una miseria. Le istituzioni devono fare tutto il possibile per arrivare fino alle comunità”. (CE) (Agenzia Fides, 15/05/2014)


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