ASIA/MONGOLIA - I bambini di strada della Mongolia ogni giorno pregano per il Papa, punto di riferimento per la loro giovane fede

martedì, 1 marzo 2005

Ulaanbaatar (Agenzia Fides) - I bambini della Mongolia, strappati alla strada e alla vita nelle condutture fognarie di Ulaanbaatar dai missionari cattolici, pregano ogni giorno per il Santo Padre. Lo conoscono e lo vedono come un “nonno”, un punto di riferimento per la loro giovane fede. Lo ha raccontato all’Agenzia Fides p. Gilbert Sales, missionario di Scheut, che opera in Mongolia dal 1996 per il recupero dei bambini di strada.
“La maggior parte dei 123 bambini che oggi ospitiamo nel nostro centro di accoglienza, il Verbist Caring Center - ha detto a Fides p. Sales - vengono nella parrocchia del Buon Pastore, che si trova nelle vicinanze, e pregano per il Papa. Sono tutti bambini e ragazzi di strada, fra i 2 e i 21 anni. Li andiamo a scovare nelle fogne della città, dove vivono di droga e prostituzione. Li accogliamo nel nostro centro, diamo loro vitto, alloggio e un’istruzione. Ma non parliamo di religione. Alcuni di loro però, vedendo la testimonianza di sacerdoti, religiosi e laici cattolici che operano nel centro, chiedono di venire con noi quando andiamo in chiesa. E cominciano a frequentare gli incontri di catechismo. In questi giorni, ogni sera un folto gruppo di bambini e ragazzi si reca in chiesa per pregare. Pur non avendo mai visto il Papa di persona, lo conoscono e gli voglio bene come a un nonno: il Papa è un punto di riferimento importante per la loro giovane fede”.
P. Gilbert dice a Fides: “Stiamo pregando molto per il Santo Padre, per la sua salute. Ogni giorno i 180 fedeli cattolici della Mongolia si riuniscono nelle chiese di Ulaanbaatar: preghiamo perché nella sua vita si compia la volontà di Dio”.
“Vi è grande interesse anche da parte dei non credenti che vedono il Papa e lo rispettano come grande leader spirituale, come grande uomo di pace”, nota p. Gilbert. (PA) (Agenzia Fides 1/3/2005 righe 20 parole 206)


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