ASIA/TURCHIA - Gli Alauiti coinvolti nelle proteste anti-governo a Antiochia

martedì, 4 giugno 2013

Antiochia (Agenzia Fides) – E' un ragazzo alauita di 22 anni la vittima degli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine continuati anche la notte scorsa ad Antiochia, nella provincia sud-orientale dell'Hatay. Fonti locali contattate dall'Agenzia Fides riferiscono che stamattina il centro della città era presidiato da agenti in divisa anti-sommossa e almeno sei camion del corpo militare della Gendarmeria stazionavano nell'area adiacente all'ufficio postale.
Il quartiere alauita è stato il principale focolaio delle proteste anti-governo esplose nella città sull'Oronte. L'impressione diffusa è che intorno alla protesta esplosa a Istanbul contro la cementificazione del parco del quartiere Taksim si vadano coagulando tutti i risentimenti di diversa matrice contro il governo di Erdogan e la sua politica accusata di perseguire un processo di islamizzazione della società turca. In questo quadro, sembrano riemergere anche le ataviche pulsioni anti-regime della minoranza alauita, che non ha mai dimenticato le brutali repressioni subite già ai tempi dell'Impero ottomano. “Quello che è successo a Antiochia stanotte” riferisce a Fides il francescano cappuccino p. Domenico Bertogli, parroco della locale chiesa cattolica di rito latino “è un fatto molto grave. Ora che è stato sparso il sangue, le cose rischiano di degenerare. Le proteste adesso continueranno. Per gestire situazioni di questo tipo, occorre anche la saggezza di saper fare qualche passo indietro, quando serve”.
Gli alauiti rappresentano quasi la metà dei 200mila abitanti di Antiochia. In molti villaggi della provincia dell'Hatay l'intera popolazione appartiene a questo gruppo religioso di derivazione sciita che ha egemonizzato anche la leadership politico-militare del regime siriano degli Assad, i cui oppositori hanno trovato nel governo turco di Erdogan un importante alleato. (GV) (Agenzia Fides 4/6/2013)


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