ASIA/PAKISTAN - I ragazzi delle scuole di Don Bosco in Pakistan inviano il loro aiuto ai bambini colpiti dallo tsunami

mercoledì, 12 gennaio 2005

Lahore (Agenzia Fides) - In Pakistan i ragazzi delle scuole del Don Bosco a Lahore hanno messo da parte i loro problemi per pensare ai bambini vittime dello tsunami. organizzando piccole lotterie per raccogliere dei fondi da inviare nelle zone colpite. “Al di là del valore oggettivo raccolto dai ragazzi, è il valore del gesto che colpisce: gente che quotidianamente ha enormi difficoltà di sopravvivenza ci insegna il senso profondo della solidarietà”, ha dichiarato Antonio Raimondi, presidente del Volontariato Internazionale per o Sviluppo (VIS), Ong legata al mondo salesiano.
La stessa opera di sensibilizzazione viene dagli studenti di Adis Abeba, in Etiopia che, anche pensando alle vittime della vicina Somalia, hanno promosso iniziative di beneficenza per i loro coetanei.
Intanto il VIS, che sta raccogliendo offerte a nome dei Salesiani di Don Bosco, ha già inviato 737.000 euro che sono stati immediatamente mandati alle diverse comunità salesiane presenti in tutta l’area colpita dal maremoto.
I 600 salesiani presenti in Sri Lanka, India (Madras, a Tirichy e Tamil Nadu), Indonesia e Tailandia stanno soccorrendo e accogliendo le persone risparmiate dalla tragedia. In Sri Lanka nelle 10 comunità sono presenti oltre 9.000 sfollati In accordo con le autorità civili, i religiosi si prendono cura specialmente dei bambini. In India, nello Stato del Tamil Nadu, 12 comunità danno ospitalità a 10.000 profughi, pensando ad avviare un lavoro di recupero economico e sociale per dare un futuro ai sopravvissuti. In Tailandia “la riapertura delle scuole è stata un modo per tornare alla normalità, molti studenti hanno comunque bisogno di essere sostenuti psicologicamente per affrontare la nuova realtà del Paese e familiare”, ha spiegato il salesiano don John Lissandrin.
Per informazioni sull’opera dei salesiani nelle aree colpite www.volint.it o il numero verde 800 123456. (PA) (Agenzia Fides 12/1/2005 righe 31 parole 326)


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