AFRICA/CENTRAFRICA - La Chiesa invita al dialogo per risolvere la crisi

mercoledì, 2 gennaio 2013

Bangui (Agenzia Fides) - Cresce la preoccupazione a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, di fronte all’avanzata dei ribelli della coalizione Seleka. “Al momento la situazione in città è calma, ma si vive nell’ansia dell’incertezza dopo che i ribelli hanno preso il centro strategico di Sibut (160 Km da Bangui)” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bangui, dove è stato proclamato il coprifuoco.
Sul piano politico e militare, i Paesi dell’Africa centrale hanno deciso l’invio della Forza Multinazionale dell’Africa Centrale (FOMAC), ed hanno invitato il governo di Bangui e i ribelli ad una trattativa da tenersi in Gabon. Il comandante della FOMAC ha lanciato un ultimatum alla dirigenza della Seleka per impedire un’eventuale avanzata su Bangui. I ribelli, da parte loro, hanno annunciato di aver interrotto le operazioni militari e di essere disponibili al dialogo.
La Chiesa ha lanciato diversi appelli alla pace e perché prevalga la via del negoziato e non quella militare. “La saggezza ci spinge alla moderazione e al dialogo. Quale che siano le incomprensioni, un compromesso è sempre possibile attraverso il dialogo” scrive nel suo messaggio di fine anno Mons. Nestor Désiré Nongo Aziagbia, Vescovo di Bossangoa. Il Vescovo ricorda che i poveri sono le prime vittime delle guerre civili che hanno insanguinato la storia del Centrafrica e denuncia violenze contro i civili nelle aree della sua diocesi (Kabo e Batangafo) conquistate dai ribelli.
Anche l’Arcivescovo di Bangui, Mons. Dieudonné Nzapalainga, ha lanciato un appello al dialogo. In un’intervista alla France Press, Mons. Nzapalainga si è detto fiducioso perché intravede dei “messaggi di speranza”. (L.M.) (Agenzia Fides 2/1/2013)


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